Spine staccate al Melo, Il Tar dà ragione al comune
Confermato il provvedimento di chiusura dei concerti, ma i partiti decidono di avviare una trattativa che metta d'accordo tutti
| Niente più concerti al Melo. Ma ora che il Tar ha dato ragione al comune, in teoria si potrebbe cominciare a trattare la resa per salvare capra e cavoli: per permettere cioè al Planet soul di continuare a vivere, salvo però adeguarsi ai permessi amministrativi di cui difetta. La reazione del centro di via Magenta è stata lo stesso molto polemica. Nei palazzi della politica c’era tuttavia aria di trattativa, questa mattina, dopo la sentenza della terza sezione di Milano. Il testo è stato letto giovedì sera dal vicesindaco Paolo Caravati durante la riunione congiunta delle commissioni servizi sociali e attività produttive. Secondo la giusitizia amministrativa le modalità di adesione all’iniziativa "Armonie distorte" sono state gestite in maniera scorretta, in violazione delle autorizzazioni che regolano il funzionamento dei circoli privati con tessera. Il centro di cooperazione sociale Il Melo non ha però ancora visto la sentenza; la richiesta di sospensiva si basava sulla mancanza di avviso del provvedimento di chiusura e sul danno economico provocato con il blocco alle attività. Niente da fare, dunque: il Tar, secondo quanto reso noto dallo stesso vicesindaco, si è espresso nel merito, chiudendo in pratica questo fronte di scontro; si ricomincia dalla politica e della trattativa. La sintesi di quanto accaduto nella riunione delle commissioni congiunte sta tutta nella richiesta di dialogo espressa da più parti e confermata dall’assessore ai servizi sociali Giovanni Bongini («non si può fare altro, un centro di aggregazione così importante non lo si inventa da un momento all’altro»), e dal presidente della commissione Roberto Borgo: portare in giunta il problema, chiedere il rispetto degli addebiti formali ma garantendo un futuro al Planet Soul. Resta da capire la posizione di Alleanza Nazionale, il partito che ha lanciato con un ordine del giorno in consiglio comunale, l’iniziativa di chiusura del Planet. All’indomani della sentenza parla il vicesindaco Paolo Caravati: «Alleanza nazionale non ha mai voluto fare una battaglia politica, ma solo un’azione doverosa per far rispettare le leggi. Il comune non ha voluto privilegiare né sfavorire nessuno. Se non avessimo chiuso e fosse successo qualche incidente chi ne sarebbe stato responsabile?». Ma uno spiraglio di dialogo, ora che il vicesindaco è uscito vincitore dalla battaglia di carte bollate, forse si affaccia: «Se Il Melo seguirà il normale iter non avrà problemi». Infine una promessa: «Il rispetto della legge vale per tutti i locali di Gallarate: faremo le verifiche de caso». |
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