Gilli avanza diversi dubbi sul futuro dell’area ex Lazzaroni
Pronto a maggio lo studio di fattibilità per la sistemazione della viabilità con le proposte dei comuni; in un lungo intervento il sindaco esprime diverse perplessità sul centro familiare
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Oltre alla risposta ufficiale dove si dice che il progetto sarà vagliato dall’amministrazione e discusso in consiglio comunale, Gilli ha fatto alcune precisazioni in vista di un futuro dibattito consigliare. «In Regione si è riusciti a far considerare come opera connessa alla Pedemontana una nuova strada a est di Saronno che costituirà una vera e propria tangenziale est della città a cui Saronno si collegherà con un apposito svincolo in prosecuzione di Via Roma» ha spiegato il sindaco. Ma le novità non si sono fermate a questa dichiarazione. Nel pomeriggio di ieri si è tenuto un incontro in municipio, su iniziativa dell’Amministrazione saronnese. All’incontro hanno partecipato i tecnici della Regione e i sindaci di Origgio e Solaro, e gli assessori di Gerenzano e Rescaldina. Assente solo il sindaco di Uboldo. «La Regione aveva inoltre manifestato disponibilità anche ad accogliere un nostro suggerimento di una nuova uscita dell’autostrada A9 in corrispondenza del prolungamento di viale Lombardia – ha illustrato Gilli – Tale soluzione è stata accolta con grande entusiasmo da tutte le amministrazioni presenti oggi. Questa nuova uscita si intersecherebbe con la prevista variante della strada statale varesina che partendo da Saronno giungerebbe fino a oltrepassare Tradate così da costituire una circonvallazione di tutti i comuni oggi tagliati in due dall’importante arteria». Gilli ha comunque evidenziato che per realizzare un progetto del genere ci vorrà del tempo, ma quando lo studio di fattibilità diretto dalla Regione sarà terminato, intorno a metà maggio, «si potrà passare dalla fase delle chiacchiere alla fase operativa ed esecutiva».
Dopo queste precisazioni sulla viabilità, Gilli ha proseguito tornado sull’argomento del futuro dell’area ex Lazzaroni, confermando che vi è stata la collaborazione con il privato per giungere a una possibile sistemazione viabilistica, arrivando alla proposta di spostamento dell’uscita autostradale di Origgio. «Soluzione certamente interessante, ma di dubbia efficacia se non inserita in un progetto infrastrutturale generale come quello della Regione poco fa descritto» ha proseguito il sindaco confermando che il progetto dei privati dovrebbe essere inserito in questo studio della Regione, per evitare disastri urbanistici già avvenuti in passato. Altri motivi di riflessione sono stati in merito al destinazione del centro: «Mi domando quale sarà l’impatto sulle abitudini dei cittadini, sulla vivibilità del nostro tessuto urbano, sulla tradizionale rete del commercio, sul bilanciamento dei posti di lavoro creati e perduti, sulla qualità del lavoro, sull’ordine pubblico. Quale modello socio-economico-culturale è previsto? Non vi è il rischio dell’autoreferenzialità in un centro di attrazione omnicomprensivo in cui ci si possa perdere per giornate intere con servizio di barba e capelli, ed escluso come una cittadella a sé stante dal territorio su cui insiste? L’intrattenimento familiare, che sembra lo scopo del progetto, deve esclusivamente configurarsi come una vera propensione ai consumi o invece può coniugarsi con aspetti di rilevanza pubblica con cui l’amministrazione possa guardare con attenzione sussidiaria? Nei confronti della parola è opportuno un atteggiamento prudente e diffidente perché spesso le parole non sono sufficienti ad esprimere fino in fondo ciò che si ha in mente».
Il primo cittadino ha poi concluso il suo lungo intervento specificando che la propria opinione non è un atteggiamento di chiusura nei confronti del progresso, ma una semplice analisi se tutto ciò costituisca un vero motivo di crescita per la città. Il progetto sarà comunque vagliato dall’amministrazione e dal consiglio comunale «senza prese di posizioni partitiche». Per il consiglio comunale aperto, la cui richiesta è stata presentata dal centrosinistra questa mattina in comune, il sindaco ha proposto che si svolga dopo le elezioni del 26 maggio in maniera tale che l’incontro non diventi un manifesto elettorale di un altro paese. |
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