Meningite, ogni tanto ritorna
Medicina - I più colpiti sono i bambini molto piccoli, al di sotto dei due anni, e gli anziani
Seppur quasi debellata la meningite talvolta ricompare e quando si sente pronunciare il suo nome ci si spaventa sempre. Una paura comprensibile viste le conseguenze, anche letali, della malattia. I più colpiti sono i bambini molto piccoli e gli anziani. In questi ultimi a causare la malattia nel 50 per cento dei casi è lo streptococcus pneumoniae, la cui prognosi è quasi sempre sfavorevole. In Europa a causa della meningite pneumococcica muoiono circa 20 soggetti ogni 100mila abitanti. L’85 per cento di questi è d’età superiore a 60 anni. Gli anziani sono dunque maggiormente colpiti dalla meningite e non solo da quella pneumococcica ma anche da quelle causate da meningococco e da emofilo. La ragione di questa vulnerabilità negli ultrasessantenni è legata alla presenza dei principali fattori di rischio: sistema immunitario indebolito e presenza contemporanea di altre patologie. Le altre categorie di pazienti a rischio sono i bambini al di sotto dei 2 anni, le cui difese immunitarie non sono ancora complete, chi ha seguito una lunga terapia con farmaci che danno immunosoppressione, i soggetti affetti da patologie autoimmunitarie, alcoolisti e tossicodipendenti che hanno il sistema immunitario compromesso.
In Italia, secondo i dati diramati dall’‘Istituto Superiore di Sanità sulle meningiti batteriche, nel periodo che va 1994-1999, tra i vari agenti patogeni, lo streptococcus pneumoniae è risultato responsabile del 32 per cento dei casi segnalati, mentre il 29 per cento è a carico del neisseria meningitidis (meningococco). All’Haemophilus influenzae tipo b va addebitato l’1per cento delle infezioni. Complessivamente in Italia si è passati dai 612 casi del 1994 ai 1064 del 1999. L’aumento più consistente riguarda le infezioni da pneumococco, i casi da haemophilus sono diminuiti, grazie alla diffusione della vaccinazione.
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