Ragazzini in caserma per l’estate e per Rifondazione è uno scandalo

Due settimane di svago nella caserma dell'aeronautica, ma il Prc attacca: «E' un corso militarista, cosa c'entra la cultura?»

Due settimane con i militari dell’aeronautica, parlando di azioni di pace e di guerra, ascoltando testimonianze delle forze dell’ordine e visitando gli aeroporti di Malpensa e Cameri. Un’iniziativa "per sottrarre gli adolescenti alla noia dell’estate", secondo il Comune che l’ha sponsorizzata, un corso "militarista ed esaltatorio dell’esercito" secondo Massimo Barberi, il consigliere di Rifondazione Comunista che si è scagliato duramente contro il patrocinio concesso all’iniziativa dagli assessorati alla cultura e allo sport. Questione di punti di vista. 
La storia di questo campo estivo è breve: l’amministrazione ha chiesto all’aeronautica la disponibilità ad aprire le mura della caserma per una iniziativa a favore dei ragazzi e così è nata "avventure in divisa"; due settimane di giochi, testimonianze, gite, azioni di protezione civile e primo soccorso. 50 posti disponibili fino al 15 giugno al costo di 51,65 euro. Nonostante il titolo, sulla cui opportunità si era levata qualche isolata osservazione in commissione cultura, non sarà necessaria alcuna divisa militare, ma solo qualche soldino: l’acquisto di una maglietta a 11,6 euro e di un cappellino a 9,3 euro, che non sono un optional ma disciplinatamente obbligatori (l’età richiesta va dai 14 ai 18 anni). E mamme e papà cosa dicono? Secondo il comune dovrebbe essere un successo, almeno a giudicare dalle telefonate giunte in questi giorni
agli uffici. 
I ragazzi passeranno così le loro giornate in mezzo ai militari ma anche ad alcuni missionari, alla protezione civile, a vigili urbani e a Medici senza frontiere. Non importa, spiega Rifondazione, si tratta comunque di un’inopportuna esaltazione della vita militare con il patrocinio del comune. Massimo Barberi accusa inoltre la giunta Mucci di voler riproporre il binomio "libro e moschetto"; insomma, senza parafrasare, gli dà dei fascisti.
«Una posizione delirante» è il commento arrabbiato dell’assessore alla cultura Roberto Delodovici. «Si tratta della solita strumentalizzazione: è assurdo dire che si voglia fare una scuola di guerra, basta vedere il programma. E’ un campo di svago con testimonianze che hanno valore educativo, dove verrà esaltata la cultura dei militari che operano a favore della pace».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Giugno 2002
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