Locarno-Milano in barca, presentato il progetto

Un progetto Interreg III tra le due sponde italiane del Verbano e quella Svizzera darà la possibilità di navigare il primo tratto del Ticino entro il 2005

«Fra qualche anno sarà possibile salire in battello a Locarno, godersi il panorama del Lago Maggiore, del fiume Ticino e dei canali lombardi e, dopo una navigazione pacifica e in mezzo alla natura, scendere in pieno centro a Milano in tempo per un aperitivo sui Navigli». Quello che a molti sembrerebbe un bel sogno è lo slogan che ha ufficializzato nella mattinata di oggi il progetto di navigazione presentato al comune di Arona (nella foto, la conferenza stampa presentata dal consigliere della Regione Piemonte Luca Caramella) dalle tre controparti che hanno congiuntamente beneficiato dei finanziamenti rientranti nell’Interreg III, ossia le regioni italiane Lombardia e Piemonte oltre alla controparte elvetica del Canton Ticino. 

Quanto presentato questa mattina costituisce l’impegno economico per la realizzazione della prima tranche di lavori, che ammonta a 1.326.200 e permetterà entro tre anni, nel 2005, di poter navigare la prima parte del Ticino. Questo grazie ad interventi diretti su due punti strategici per consentire il raggiungimento dei parchi del Ticino: la conca di Porto Torre, per un intervento di 130.000 euro da parte della regione Piemonte e la progettazione e la costruzione della conca per superare lo sbarramento della Miorina a Golasecca (qui a fianco), dove la Regione Lombardia erogherà 909.533 euro. Spetterà poi alla Svizzera di occuparsi di realizzare uno studio per la valorizzazione turistica dell’intera idrovia, realizzato dall’Istituto Management Turistico di Bellinzona.

Un intervento importante soprattutto per la tipologia di turismo sulla quale gli enti interessati hanno deciso di investire, ossia il turismo ambientale come confermato dall’assessore al turismo della Regione Piemonte Ettore Rachelli, presente alla conferenza stampa. «A dire il vero noi politici non abbiamo mai creduto fino in fondo a questo progetto – ha spiegato l’assessore – ma oggi finalmente abbiamo compiuto il primo passo verso la realizzazione di questo progetto in linea con le tendenze del mercato: le statistiche parlano del 60 per cento degli europei che chiedono infatti un turismo ambientale».

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche tecnici e ingegneri della Regione Lombardia che hanno illustrato la complessità dell’idrovia (gli interventi sul Ticino). Cento trentacinque chilometri di lunghezza complessiva che si snoderà per 60 chilometri sul Lago, oltre ad altri 13 lungo il Ticino, 17 lungo il canale industriale e ben 45 chilometri lungo il Naviglio grande fino a Milano. Un costo complessivo di 30 milioni di euro che permetterà di completare la via d’acqua che è stata scelta come primo esperimento – perché già esistente in passato con la celebre "fabbrica del Duomo", per raggiungere la quale i graniti dal Lago Maggiore venivano traghettati fino al Broletto di Milano – per l’ambizioso obiettivo di congiungere i grandi bacini lombardi al Po: oggi il Verbano tramite i Navigli, domani il lago di Garda a Mantova e poi a Venezia tramite il MIncio o il Lario percorrendo l’Adda e il canale Muzza.


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Pubblicato il 25 Ottobre 2002
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