Gli effetti del piano socio-sanitario? I sindacati lo chiedono ai sindaci
Cgil, Cisl e Uil hanno presentato il documento che esporranno ai sindaci quando si confronteranno sui piani di zona
I sindacati si preparano per il confronto con i sindaci in materia di servizi sociali. Durante una conferenza stampa che si è svolta oggi a Legnano, nella sede della Cgil, i confederali, Cgil, Cisl e Uil di Legnano a Castano Primo hanno presentato il documento che andranno ad esporre ai sindaci del loro territorio quando andranno a confrontarsi con gli enti, così come prevede la stesura dei "piani di zona" in tema di servizi sociali, secondo la legge di riforma del Welfare 328/00.
Oltre al confronto sulla programmazione e priorità da inserire nei piani di zona, al ruolo partecipativo che si intende adottare con il coinvolgimento delle associazioni e l’informazione ai cittadini, gli incontri già richiesti alle Assemblee dei Sindaci, servono per capire quali siano le ricadute sui servizi territoriali, i cambiamenti previsti dal recente piano socio sanitario regionale della Lombardia.
«La maggior parte dei fondi, saranno erogati attraverso l’utilizzo di buoni (assegni veri e propri) e voucher che danno diritto a servizi all’interno di strutture accreditate – si legge in una nota – così pure si teme per la qualità di servizi, come quelli d’assistenza domiciliare che, secondo il piano regionale, dal primo gennaio 2003, non dovranno più essere garantiti dalle ASL, ma appaltati all’esterno, a società accreditate (pubbliche, private e non profit)».
L’intervento dei sindacati, a livello territoriale, è coordinato con l’azione unitaria che si sta svolgendo a livello regionale, sull’attuazione del Piano Socio sanitario e la costituzione del fondo per la non autosufficienza.
La presentazione dei piani di zona, è l’azione preliminare per attivare i finanziamenti previsti dal Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, attraverso la ripartizione effettuata dalla Regione con il controllo assegnato alle ASL. «Pensiamo che il mantenimento e lo sviluppo dei servizi essenziali per i cittadini, saranno possibili, se la finanziaria 2003, garantirà un’adeguato riparto del fondo sanitario alle regioni e la possibilità per gli Enti Locali di avere una capacità impositiva fiscale».
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