Carcere: i Radicali ricorrono alla Procura
Il consigliere regionale Alessandro Litta Modignani denuncia le carenze del carcere. Raccolte le testimonianze dei detenuti
«Come devo fare per andarmene da qui?» lettere dall’isolamento di un detenuto del carcere di Busto Arsizio. Sono alcune delle testimonianze che il consigliere regionale Alessandro Litta Modignani dei Radicali ha raccolto nelle ultime settimane (nella foto). Oggi, martedì 18, ha svolto una visita nell’istituto penitenziario di via Cassano. «Una situazione insostenibile » ha dichiarato all’uscita «per la quale nei prossimi giorni intraprenderemo iniziative giudiziarie». Alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, l’esponente dei politico presenterà una denuncia affinché le condizioni del carcere bustese siano oggetto di indagini.
A finire nel mirino è ancora una volta la direttrice del carcere Caterina Ciampoli. Secondo Litta, con il suo atteggiamento “intimidatorio”, avrebbe di fatto peggiorato le già precarie condizione dei carcerati. «Nessuna possibilità di riabilitazione, condizioni sanitarie precarie e una intera ala del carcere senza riscaldamento» denuncia il consigliere.
Non sono delle novità e proprio per questo ancora più gravi perché irrisolte. Stando alle testimonianze da due inverni infatti una intera ala del carcere sarebbe senza riscaldamento. Ma ad essere fredde non sono solo le celle, bensì anche le docce. E poi ci sono le precarie condizioni sanitarie e la carenza di farmaci «che costringono spesso a interruzioni brusche di somministrazioni di medicinali come psicofarmaci, decisamente sconsigliate».
Negli ultimi mesi il fronte delle denunce si è andato allargando. A suo tempo era stato l’onorevole Perruzzotti (Lega Nord) ad evidenziare le carenze del carcere, poi il consigliere regionale del Prc Giovanni Martina, il cappellano del carcere Don Silvano Brambilla e un educatore che opera nell’istituto e oggetto egli stesso di un trattamento fuori dalle righe.
Al centro delle accuse è quello che in tanti hanno definito un atteggiamento intimidatorio. «Mi è stata inflitta una sanzione disciplinare di dieci giorni di isolamento per avere aderito alle sciopero nazionale di settembre e avere riferito le carenze del carcere» scrive un detenuto al magistrato di sorveglianza Orazio Muscato. Sono due in particolare le lettere di detenuti che andranno a comporre un fascicolo che i Radicali consegneranno alla magistratura per fare luce sulle presunte inadempienze constatate durante le visite al carcere.
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