Dai campanili alle stalle, sempre più forte il no alla guerra

Insoliti i luoghi scelti da alcuni cittadini per fare il tifo alla pace. A Maccagno grande successo per l'iniziativa alle scuole elementari e medie

C’è chi si sdraia sui binari per non far passare i convogli d’armi; c’è chi, per solidarizzare col concetto di pace, ha steso la bandiera arcobaleno tra i panni di casa. 
Poi vengono quelli che sono alla ricerca di posti originali per dire la loro sulla guerra. Un po’ come avvenuto ad Orino, piccolo centro della Valcuvia. Qui i ragazzi dell’oratorio hanno combattuto la loro battaglia per la pace con un’azione "dimostrativa". Il "No alle guerre" disegnato su più lenzuoli con spray nero l’hanno visto proprio tutti: il campanile della chiesa che si trova nella piazza del paese è stato di fatti utilizzato come "asta" per la singolare bandiera. In tanti, dopo la messa di domenica hanno infatti notato la scritta pacifista in campo bianco su più lati del campanile, oltre ad un drappo giallo proprio sopra l’entrata della chiesa. 

Ma non è tutto. Sempre in Valcuvia, qualche chilometro più a valle, un altro segno della pace è stato esposto lungo la strada provinciale che da Orino porta a Gemonio. Il luogo, quasi biblico, è veramente particolare. "O per Dio o per la guerra", recita infatti la scritta che drappeggia proprio sopra la stalla di un’azienda agricola della zona. La scritta e il luogo sono di sicuro effetto: diversi, sono infatti gli automobilisti che, sfrecciando, strabuzzano gli occhi alla vista del messaggio tra vacche e cavalli che tranquilli pascolano nei campi.

Ma le iniziative nel nord della provincia a sostegno della pace non si fermano qui. Oltre al ciclo di film che vengono proiettati al Sociale di Luino, a Maccagno sono stati coinvolti gli studenti delle scuole elementari e medie, con il sostegno della Caritas parrocchiale: mercoledì scorso, il 26 febbraio, alla presenza del Sindaco Renzo Giani e di altre autorità cittadine è stata infatti inaugurata una mostra dedicata interamente alla pace, realizzata grazie all’impegno degli studenti aiutati dai loro insegnanti. Introdotta da uno striscione appeso sulla terrazza dell’edificio, la mostra è stata esposta nel tunnel che collega i due ordini scolastici, ad ulteriore testimonianza di una unità di intenti davvero degna di nota. 
I giovani si sono sbizzarriti nel rappresentare pensieri, paure e speranze che appartengono a tutti, grandi e piccoli. Una occasione per per gli studenti di far sentire forte la loro voce, ma anche l’opportunità per far riflettere i più grandi. Un monito ed un insegnamento che viene dal mondo della scuola, in un momento di grande fermento e di grande responsabilità. La mostra resterà aperta fino a sabato 8 marzo, dalle ore 10 alle 12, e dalle 16 alle 18.


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Marzo 2003
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