Dall’Università di Milano per studiare l’impianto di compostaggio
Gemonio – Per i prossimi 4 anni gli studenti opereranno un monitoraggio sull’impianto, unico nel suo genere in Lombardia. Via libera ai conferimenti della frazione umida di Coinger e Varese
Saranno gli studenti della facoltà di Agraria dell’Università dagli Studi di Milano a fare da “guardiani” all’impianto di compostaggio di Gemonio, seguendo per i prossimi 4 anni le fasi della lavorazione del materiale conferito – verde, ramaglie, ma soprattutto frazione umida dei rifiuti urbani – dall’arrivo all’impianto fino alla trasformazione in compost. Si è recata in visita oggi, 4 marzo, proprio in località Breccia a Gemonio dove sorge il nuovo impianto di compostaggio, una delegazione di studenti per la prima delle diverse visite che verranno fatte per studiare l’impianto e le fasi della lavorazione. Una sorta di monitoraggio scientifico in collaborazione con l’ateneo che permetterà ai laureandi di redigere tesi di laurea proprio sulla lavorazione del compost, grazie alle tecniche impiegate a Gemonio, dove sorge l’impianto più moderno dell’intera regione per la realizzazione del compst. Gli studenti sono stati accompagnati dal professore di “Chimica del suolo” Pierluigi Genevini e dal collega Fabrizio Adani, docente di “Uso e riciclo delle biomasse”, entrambi con la cattedra alla facoltà di Agraria di via Celoria a Milano.
Una prtnership tra mondo dell’impresa e quello dell’università che giunge proprio alla vigilia della partenza a pieno regime dell’impianto, non appena sarà ultimata la risistemazione dell’argine del Boesio, lesionato a causa dell’alluvione del giugno 2003. “Non appena il genio civile darà il benestare per la realizzazione delle opere – spiega Piero Marchelli, presidente dell’Iniziativa Varesina Ambiente, la società proprietaria dell’impianto – potremo impiegare una serie di box per la lavorazione del compost, così da giungere a pieno regime per trattare fino a 100 tonnellate al giorno di materiale organico”.
Presto quindi via libera al funzionamento al cento per cento dell’impianto, dopo l’esito delle analisi sulle emissioni che hanno confermato l’estraneità dell’impianto agli odori che si sentono a volte nella zona. Conferiranno, altre che ai 22 comuni aderenti al consorzio Coinger, anche il comune di Varese e operatori privati che trattano materiale verde. Non si esclude che anche altre amministrazioni, come Comunità Montana, possano in futuro scegliere la strada della raccolta dell’umido e conferire all’impianto di Gemonio.
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