“Ponte Magico”, un premio rivolto al “fanciullino”

Presentato il nuovo premio letterario indetto dal comune di Lavena Ponte Tresa

È nata all’insegna della poetica del fanciullino, così come teorizzata da Giovanni Pascoli, l’iniziativa presentata  all’Università della Svizzera Italiana di Lugano. Si tratta di un nuovo premio letterario indetto dal comune di Lavena Ponte Tresa, paese che si affaccia sulle sponde del Ceresio e che deve il suo nome al ponte che lo collega proprio alla Svizzera. 

"Ponte magico", dunque, il nome che è stato scelto per questo concorso perché, come i ponti veri e propri, quelli architettonici, uniscono ciò che la natura ha fisicamente separato, rivelandosi così un po’ magici, allo stesso modo le parole servono (o dovrebbero servire) a comunicare, a gettare "un ponte" fra le persone, se non per unirle, almeno per avvicinarle. L’iniziativa, dunque, si rivolge a tutti i "fanciullini" di età compresa fra i 17 e i 40 anni, vale a dire a tutti coloro che siano ancora in grado di cogliere proprio questo potere "magico" della parola, la sua forza evocatrice, che abbiano "uno sguardo ancora raggiungibile dalla visione", come ha detto durante l’incontro di questa mattina Silvio Raffo, dopo aver letto proprio il brano sul fanciullino tratto dai Pensieri e discorsi di Giovanni Pascoli. Ad essi, ha spiegato Chiara Zocchi, ideatrice del progetto e già "fanciullina" prodigio del panorama letterario italiano, si chiede di creare un breve racconto (massimo 6000 caratteri, spazi esclusi) intitolato "Un ponte", che dovrà essere inviato alla segreteria del premio entro le 12.00 del 15 maggio prossimo. Fra tutti gli elaborati pervenuti una prima giuria sceglierà dieci racconti, che saranno poi ridotti a cinque da una seconda giuria. Ma la nota più originale è rappresentata dal fatto che la terza giuria, quella incaricata della classifica finale e della relativa assegnazione dei cinque premi, sarà costituita esclusivamente da bambini, di età compresa fra i 6 e i 13 anni, indicati secondo un criterio di merito dai loro insegnanti. Questi "fanciullini" anche dal punto di vista anagrafico, 8 di Ponte Tresa Italiana e 8 di Ponte Tresa Svizzera, esprimeranno il loro giudizio "in diretta" nell’ambito di una festa conclusiva che si terrà il 22 giugno nel piccolo anfiteatro di Lavena Ponte Tresa durante la quale avranno modo non di leggere bensì di ascoltare le cinque storie finaliste recitate da un "attore-fanciullino", accompagnato dal pianista-fanciullino" Stefano Bollani. Della giuria di preselezione, invece, fanno parte, oltre agli stessi Chiara Zocchi e Silvio Raffo (foto), altri nomi che hanno tutti, in un modo o nell’altro, a che fare con l’uso creativo della parola, vale a dire Lidia Ravera, Antonio Rezza, Giuseppe Della Misericordia, Matteo Guarnaccia, Michele Gazo, Paula Parfitt e Sergej Roic (questi ultimi tre presenti all’incontro di questa mattina). Alda Merini, Vittoria Facchini e Roberto Piumini sono i tre "illustri fanciullini" componenti la seconda giuria, che consegnerà appunto al giudizio finale della giuria dei 16 bambini i cinque racconti ritenuti più belli.

Oltre al concorso letterario, poi, è prevista anche una serie di iniziative collaterali che animeranno le tre domeniche di giugno antecedenti quella della premiazione: al pomeriggio, approfittando anche del fatto che la domenica sarà comunque giorno di apertura dei negozi, in giro per Lavena Ponte Tresa o negli spazi allestiti appositamente per l’evento, ci saranno cantastorie, illustratori o "ideatori"; inoltre, accanto al commercio abituale, saranno messe in vendita anche delle parole, suddivise per categorie, belle o brutte, allegre o tristi e così via. Un’idea originale per dare alla parola ancora più concretezza rendendola in qualche modo un oggetto degno di acquisto: il ricavato della vendita sarà devoluto ad una associazione umanitaria. Ogni domenica sera, poi, ci sarà lo spettacolo di un cantastorie (sono attesi fra gli altri Marco Baliani e Roberto Anglisani) o uno spettacolo teatrale di un grande-bambino seguito da un intrattenimento musicale (Pacifico, Giorgio Conte…). Già la presentazione di questa mattina ha offerto un esempio dello spirito che anima tutta l’iniziativa iniziando con un siparietto teatrale con Ylenia Torti e Maria Grazia Laurini, voci recitanti, accompagnate dal flauto di Christian Girardi, e concludendosi con un’intensa interpretazione di "Cocotte" di Guido Gozzano da parte dell’attrice Silvia Bottini.

Dunque un nuovo progetto «per cercare di animare anche dal punto di vista culturale una località altrimenti un po’ spenta, di cui ci si ricorda solo per la passeggiata lungolago e lo shopping», come ha sottolineato, con accenti forse più amari che polemici, il sindaco di Lavena Ponte Tresa, Donata Mina Stocchi. 
Per far sì che non si debba dire, come l’istitutrice protagonista di Picnic ad Hanging Rock, "nulla accadeva mai", e per cercare, invece, di restituire alla gente un po’ di capacità di sognare perché, come ha concluso Silvio Raffo citando i versi della "sua" Emily Dickinson, altra eterna fanciulla, «Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un’ape – un trifoglio ed un’ape e il sogno! Il sogno solamente basterà se le api sono poche».


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Pubblicato il 03 Aprile 2003
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