Parte la campagna elettorale dell’Ulivo
Presentata l'assemblea provinciale delle forze del centro-sinistra. Raccordo con le comunità locali e cinque priorità per vincere alle amministrative
L’Ulivo is still in the building. Almeno in provincia, l’Ulivo c’è e batte un colpo. E, in anticipo su tutti gli altri, scalda i motori in vista della tornata elettorale amministrativa della primavera 2004. Il tabellino di marcia annunciato durante la conferenza odierna, presenti i responsabili di tutte le forze della coalizione del territorio, DS, Margherita, Lista Di Pietro, SdI, PdCI, Verdi e MRE: al punto primo l’assemblea provinciale, fissata per l’11 ottobre. «Un punto d’arrivo di un’intensa attività – spiega Stefano Tosi coordinatore provinciale dell’Ulivo – che verrà svolta da tutte le forze del centro sinistra per tutto il mese di settembre: un lavoro a livello di coalizione e importanti momenti di riflessione gestiti dai singoli partiti». Punto di sintesi, l’assemblea appunto.
La sfida lanciata dall’Ulivo verte su un messaggio chiaro: occorre interpretare il futuro con una strategia culturale e politica d’attacco, non arroccarsi in difesa dell’esistente. Da qui l’identificazione di una nuova frontiera da scoprire e in qualche modo attrarre nel proprio disegno: le comunità locali.
Un’espressione generica, che diventa concretissima se si pensa ai 92 comuni, molti dei quali al di sotto dei cinquemila abitanti, che andranno al rinnovo delle proprie amministrazioni tra qualche mese: è a loro che i rappresentanti provinciali dell’Ulivo rivolgono l’attenzione.
Tosi è chiaro: «Le comunità locali devono essere in grado di affrontare le sfide del futuro, occupazionale, economico, produttivo, sapendo della necessità di darsi un profilo culturale e politico più marcato. Lo stato taglia i fondi agli enti locali, mentre il decentramento previsto dalla legge Bassanini è bloccato dalla gestione centralistica di Formigoni. Per loro è impossibile mantenere lo status quo. Sono in gioco i servizi fondamentali».
Per il centro-sinistra, all’unisono, occorre da qui fino alla conta elettorale, stringere le maglie del dialogo tra forze politiche e forze civiche, quelle che storicamente caratterizzano l’impegno nei piccoli centri. Per rafforzare meglio l’opera di radicamento sul territorio, cinque saranno i temi prioritari allo studio dell’assemblea e dell’attività invernale: il tema dell’assistenza e della sanità, quello del lavoro e dell’innovazione, il tema attualissimo della mobilità. E gli ultimi due, «frutto e conseguenza del fallimento della politica nazionale»: la perdita del potere d’acquisto delle famiglie e la solitudine, piaga sociale dell’estrema precarizzazione.
Cinque temi scottanti, su cui si gioca la partita. Qui e altrove. «Si tratta di una ripartenza – sottolinea il coordinatore Ds Marzaro – in un momento favorevole in cui la coalizione c’è e dialoga con tutti, sindacati, movimenti, girotondi. Ci candidiamo ufficialmente per il governo della provincia. Con l’intento di fare in modo che nessuna forza politica del centro sinistra presenti liste con i simboli dei singoli partiti, lavorando per la divisione piuttosto che per l’unità». La lunga rincorsa dell’Ulivo è cominciata. Obiettivi ultimi, accrescere l’occupazione e portare Varese ad essere la terza provincia in Lombardia.
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