Parte col piede giusto il servizio civile volontario

Su 15 posti, dieci si sono già pressocchè occupati. In un solo pomeriggio

C’è interesse, più del previsto, per il servizio civile volontario. Per ora destinato praticamente solo a ragazze ma col tempo destinato a sostituire l’obiezione civile, a prima vista sembrerebbe non avere tutto questo appeal: 12 mesi di impegno, un piccolo rimborso spese (circa 400 euro), qualche credito formativo sono le uniche attrattive che offre. Ma i progetti e i bandi per questa esperienza, che nel comune di Varese è, per esempio, alla quarta edizione non vanno affatto deserti. Lo si è notato anche nell’ultimo incontro di presentazione, presso le sale del comune: 15 i posti disponibili, 10 le persone – meglio, le ragazze – già pronte a presentare domanda. Ragazze in cerca di lavoro o insoddisfatte del proprio, che considerano l’anno di volontariato come un’utile stage dopo i corsi di specializzazione o un modo per capire cosa si vuole fare nella vita.

Tra di loro ci sono Susy e Chiara, amiche arrivate da Parabiago: hanno trovato la segnalazione del bando nel "Trovalavoro" e hanno deciso di venire qui a vedere. Per entrambe la motivazione è «mi piacciono i bambini e gli anziani, vorrei fare questo tipo di esperienza». Un’esperienza che non è alternativa al nulla, ma solo ad una attività che non le soddisfa pienamente: Susy lavora in negozio con la madre, Chiara lavora con i genitori in azienda.

Per Stefania, di Azzate, che ha conosciuto il bando attraverso la rete degli Informalavoro invece «E’ una occasione per aiutare i più sfortunati» anche se la sua situazione non è poi fortunatissima, visto che non ha un lavoro pur avendo  nel suo curriculum alcuni stage e un periodo di lavoro nella scuola materna del suo paese. Anche Federica, di Varese, ha conosciuto il bando del Comune attraverso gli Informalavoro, è disoccupata e nel suo curriculum precedente ha solo stages: «Mi piace stare con i bambini o gli anziani, e può essere un esperienza».

Più articolata è la motivazione di Georgia, di Gallarate, studentessa al terzo anno di medicina all’Insubria, che è stata attratta dal bando innanzitutto attraverso la pubblicità in Tv e poi con l’aiuto di ricerche in Internet: «Medicina fino al quarto anno è molto teorica, e penso che sia normale che chi affronta questa facoltà abbia un interesse sul sociale. Questa à una buona occasione per affrontare dei problemi pratici».


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Pubblicato il 13 Gennaio 2004
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