Processo Milani, parla il perito: «Il dna è quello dell’imputato»
Il mozzicone di sigaretta trovato nell'auto usata per la fuga era di Petricca. La difesa contesta
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La prova del dna aggrava la sua posizione, ma la difesa è convinta che la perizia non provi nulla. E’ la conclusione più significativa dell’udienza di oggi del processo a carico di Claudio Petricca, 37 anni, sospettato di essere il complice di Vincenzo D’Alfonso, l’uomo che sparò al giovane Eugenio Milani, nel tentativo di rapinare la tabaccheria della madre a Gallarate. Era il 10 dicembre del 1996. |
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