Sciopero alle dogane, camion fermi al Gaggiolo

Poco più della norma il traffico dei frontalieri, la situazione dei trasporti merce potrebbe peggiore nel corso della giornata

Camion fermi alle frontiere a causa dello sciopero dei dipendenti doganali. Una situazione che, sebbene sia partita tranquilla alle prime ore del giorno, sta via via aggravandosi a causa dei camion e delle cisterne bloccate nei piazzali. Alle 9.30 erano già diverse decine gli automezzi parcheggiati nel piazzale delle dogana al valico di Gaggiolo. Per ora, fortunatamente, la protesta non ha generato problemi al traffico veicolare frontaliero. 
Sono questi i primi dati comunicati dall’addetto dell’Agenzia della dogana di Gaggiolo, Maurizio Di Nicuolo, a poche ore dall’inizio dell’agitazione di 24 ore proclamata dai lavoratori delle agenzie fiscali su tutto il territorio nazionale. Molte ditte, le più organizzate, non hanno infatti fatto partire i propri autisti,  in previsione del blocco proclamato da circa un mese. Sono piuttosto, riferiscono dal Gaggiolo, i padroncini o le ditte di più piccole dimensioni ad aver movimentato i propri mezzi, sperando che i piccoli valichi non aderissero alla manifestazione di protesta. 

Al mantenimento in termini accettabili della situazione sta contribuendo anche la polizia svizzera che sta bloccando i mezzi commerciali addirittura a Basilea, prima del traforo del Gottardo.Si prevede tuttavia che nell’arco della giornata si possa arrivare a dover sistemare più di 200 automezzi.
«La situazione per ora non è drammatica – spiega il segretario dell’associazione dei trasportatori Asea Mauro Ghiringhell i- qualche problema potrebbe sorgere nel pomeriggio se altri mezzi dovessero arrivare. Nel passato era stato concesso almeno alle cisterne, che hanno materiale infiammabile, di transitare; oggi probabilmente non sarà così. Purtroppo almeno fino a domani mattina la situazione difficilmente si sbloccherà.» Gli autisti da noi interpellati infatti sembrano rassegnati a passare la nottata nel piazzale. 

Lo stesso Di Nicuolo conferma che, in previsione dell’aumento di traffico di automezzi – in particolare della probabile presenza di numerose cisterne contenenti carburante – sono state allertate Prefettura e Provincia cui è delegato il servizio di ordine pubblico. E già dalle prime ore dell’alba pattuglie della Guardia di Finanza si stanno occupando del regolare deflusso nelle zone parcheggio dei mezzi. 
«Vorremmo far capire alla cittadinanza – dichiara Di Nicuolo –  che la nostra è una manifestazione di protesta civile, rispettosa delle esigenze dei cittadini. Ma la discussione sul rinnovo del contratto sta procedendo in maniera troppo lenta e senza le adeguate certezze». In discussione vi sono due punti: l’aumento salariale e le assicurazioni sulle prospettive professionali. «Allo stato attuale non esiste nella definizione contrattuale nessun accenno certo a concorsi, ad avanzamenti di carriera programmati o meritocratici e neppure corsi di aggiornamento». Una situazione che insomma delude le ambizioni di molti operatori delle agenzie che, nella maggior parte laureata, si trova con poche prospettive di carriera. «Chiediamo poi che nel nuovo contratto vi siano adeguamenti che tengano conto dei processi inflattivi; non è possibile che un impiegato esecutivo prenda 18.000 euro lordi all’anno. Tenga conto – prosegue Di Nicuolo – che noi rappresentiamo autorità comunitarie, con legittime ambizioni di poter lavorare in Europa, ma non esiste un diritto comunitario in materia e per la nostra categoria». 

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Pubblicato il 16 Gennaio 2004
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