Lo Stato chiude i rubinetti. I sindaci: «Siamo a un passo dal dissesto»
Varese – Le reazioni di alcuni sindaci dopo la pubblicazione dell'ultima ricerca del Cerst sui trasferimenti stato - comuni dal 2000 ad oggi
Aumentano i trasferimenti statali per il Varesotto? «Una barzelletta: venite a vedere i nostri bilanci, che sono all’osso. Siamo a un passo dal dissesto e non abbiamo nemmeno i soldi per l’affido dei minori». L’altra faccia della ricerca del Cerst, che evidenzia un incremento del 22 per cento dei trasferimenti dallo stato negli ultimi tre anni per l’intero territorio provinciale, si chiama Pino Lago Maggiore, Curiglia, Castelveccana. Oltre a questi tanti altri microscopici paesi che, come una famiglia a fine mese, debbono far quadrare i bilanci. Paesi spesso con qualche centinaio di abitanti e con problemi dovuti alla posizione geografica, che sono usciti con le ossa a pezzi dalla distribuzione di fondi statali negli ultimi tre anni.
«Questo governo racconta panzane – afferma lapidario Silvio Fiorini, presidente di comunità montana e sindaco di Pino Lago Maggiore, uno dei centri maggiormente penalizzati -. Con i soldi che arrivano da Roma non riusciamo più a fare nulla, ci limitiamo all’ordinaria amministrazione e soprattutto non riusciamo più a realizzare opere. Per pagare le opere pubbliche occorre mettere a bilancio quote di ammortamento per la rata dei mutui, e questo non è possibile se non si hanno entrate». Pino Lago Maggiore ha 300 abitanti e da anni, come conferma il sindaco, non si riescono più ad accendere finanziamenti.
Ancora peggio la situazione a Castelveccana. Il sindaco Mauro Geromini conferma di essere in grave difficoltà a far pareggiare i conti. «Pensi che quest’anno lo Stato ci ha ridotto di 72 mila euro gli stanziamenti, vuol dire che non siamo stati costretti a operare tagli con le forbici, ma con l’ascia – spiega il sindaco. Oltre alle minori entrate statali, quest’anno c’è stato il problema del rinnovo del contratto dei dipendenti comunali. Non abbiamo toccato il sociale, ma una serie di servizi sono stati tagliati». Un esempio? «Non abbiamo potuto rinnovare il contratto ad un’azienda che ci tiene puliti i vialetti del cimitero: vedremo di arrangiarci come possiamo – conclude il sindaco. La situazione è critica: siamo a un passo dal dissesto finanziario. Se domani venisse dato in carico un minore al nostro comune andremmo in rosso».
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