Devolution: «La Lombardia è pronta»

L'assessore Regionale Buscemi applaude alla prima approvazione del ddl. Adamoli (DL) e Marantelli (Ds) molto critici: hanno pagato un prezzo politico molto alto alla Lega

Primo passo in Senato verso la "devoluzione" o  "grande manovra" politica per rinsaldare la coalizione di governo? Quanto votato oggi a Palazzo Madama apre di fatto la porta a una riforma costituzionale che darà, se approvata, un maggior peso alle regioni, che acquisiranno la capacità di fare leggi su alcune materie chiave del governo di un paese: la sanità, la sicurezza, la scuola. L’argomento, come prevedibile, fa discutere i politici di casa nostra e in particolare quelli che occupano gli scranni del consiglio regionale.  

Secondo Massimo Buscemi, assessore regionale alla sicurezza, si tratta «di un passo importante, che ha una valenza politica non da poco; un primo viatico nell’ambito della maggioranza. E’ una legge importantissima perchè dà alle Regioni una competenza esclusiva: diventiamo, cioè, totalmente autonomi, un grande passo avanti»

 

Ma le Regioni sono pronte ad applicarla?

 

«La Lombardia sì, Abbiamo fatto, per primi in Italia, una legge sul riordino della sanità già dal 1997. Abbiamo un sistema formativo avanzato che sarà reso ancora più autonomo della Riforma Moratti. Infine, sulla sicurezza, abbiamo approvato, unici insieme alla Campania, una legge con relativi decreti attuativi che diverrà operativa tra pochissimo».

Di tutt’altro avviso il consigliere regionale della Margehrita, Giuseppe Adamoli. «Una riforma sbagliata – tuona Adamoli – improvvida e poco chiara rispetto alle competenze affidate alle Regioni. Una legge dalla sintassi costituzionale inadeguata che si presterà, con ampio margine, a controversie per comprendere le materie oggetto della riforma. Non viene specificato nella legge che vuol dire polizia locale, non è chiaro, ancora, cosa si intende per organizzazione in materia scolastica».
La speranza, secondo Adamoli, è che la seconda lettura, che verrà data alla legge dopo le elezioni amministrative ed europee, possa far mutare gli equilibri politici, «facendo cessare soprattutto il ricatto messo in campo dalla Lega».
Addirittura una legge “sgangherata” secondo il consigliere regionale Ds Daniele Marantelli. «Era previsto che la legge passasse al Senato, sebbene in questo modo la maggioranza, col voto di oggi, ha inteso pagare un prezzo politico molto alto alla Lega».
Un testo che, sempre secondo il consigliere regionale Ds «assicura l’esclusività legislativa alle regioni in questioni fondamentali quali ad esempio la sanità, che rappresenta una materia che deve necessariamente essere garantita a prescindere dalla regione in cui un cittadino abita. Inoltre nella legge non si è fatto nessun passo verso il federalismo e nulla viene scritto in materia di federalismo fiscale»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2004
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