Consiglio comunale, approvato il bilancio 2003

Maggioranza nei ranghi, opposizione contraria: «Il bilancio deve essere veridico e attendibile, non un libro dei sogni»

Il consiglio comunale approva il rendiconto di gestione dell’esercizio 2003. Lo fa con 22 voti favorevoli e 15 contrari. 
Alla ripresa delle attività consigliari, le schermaglie, specie quelle che hanno avuto luogo nella Casa della libertà, sembrano rientrate. Dei quattro di Forza Italia che avevano di fatto spinto la maggioranza sull’orlo di una crisi di nervi, in tre erano presenti: Valvano, Morlotti, Agrifoglio, assente solo  Bregonzio. 
Ranghi compatti e tenuta della compagine, qui più che altrove, a tenuta stagna. 
Come in provincia anche a Varese, dall’ultima tornata elettorale Forza Italia e Lega escono sostanzialmente in pareggio rispetto al più vicino raffronto, le comunali del 2002. 
Una situazione che non fa intravedere grandi scossoni nella giunta Fumagalli e che probabilmente farà rientrare definitivamente al vicenda dei quattro frondisti azzurri. 
In questo clima non all’arma bianca, sui banchi di palazzo estense è andata in scena la discussione sul rendiconto dell’esercizio 2003. 
L’assessore al bilancio Soletta ha presentato nella sua relazione i principali indicatori dei risultati di gestione dell’anno trascorso. Un bilancio economico-amministrativo che taglia in due l’assemblea: «Esempio di governo virtuoso, che non lascia buchi e debiti, ma amministra saggiamente anche a fronte della diminuzione dei trasferimenti statali» è l’opinione di Marco Cerini, Lega Nord, che sottolinea «il grande avanzo di cassa, pari a circa 6milioni, 400mila euro che andrebbero destinati a progetti strategici per la città».
Un governo cittadino «forte con i deboli e debole con i forti» stigmatizza invece Raimondo Fassa che poi velenoso insinua: «Se sindaci della prima repubblica avessero presentato un rendiconto di questa modestia, con questo scarto tra programmato e realizzato, la Lega avrebbe gridato allo scandalo». 
Sotto accusa, ancora una volta, gli aumenti dei servizi a domanda individuale: «Da una percentuale di copertura del 38% – ricorda il consigliere diessino Maresca – si è passati oggi al 33,6%. Ad essere penalizzata soprattutto è il settore scolastico». Aumentano, incalza lo stesso consigliere spese non sociali, come quella per la comunicazione. Uguale bersaglio comune è la sproporzione tra le opere e gli investimenti preannunciati e quelle effettivamente realizzati. «Un amministrazione – conclude Maresca – che utilizza il bilancio come un libro dei sogni, e non come dovrebbe essere, secondo principi di veridicità e attendibilità»
La replica di Soletta rintuzza: «Le spese di struttura aumentano, anche se il personale è sceso da più di mille unità a 792 dipendenti. I finanziamenti da Roma ci sono stati, anche se inglobati in altre voci e non è neppure vero che abbiamo aumentato indiscriminatamente le imposte». Quelle del liceo Musicale – sintetizza Soletta in seguito a precisa domanda del consigliere Antonellis «sono tariffe sotto gli standard abituali. Aumentano solo i costi delle lezioni individuali». 
Solo relativamente agli asili nido, ammette l’ex candidato alle Europee per Forza Italia,  «abbiamo commesso errori nella previsione delle entrate».
Posizioni definite, al momento della votazione. La maggioranza è compatta è torna a far valere la forza dei suoi numeri. 

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Pubblicato il 29 Giugno 2004
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