«Caro presidente Ciampi, non siamo egoisti»

I comitati ambientalisti contro le discariche scrivono al presidente della Repubblica contestandone le affermazioni in materia rifiuti

La situazione rifiuti e discariche è un tema molto sentito in tutta Italia. Dopo le recenti manifestazione avvenute Montecorvino in Campania, fanno sentire la loro voce anche i comitati ambientalisti presenti nel basso varesotto e nel comasco, le due zone con la più alta concentrazione di discariche d’Europa. I rappresentanti del Comitato di salute e ambiente di Mozzate (CO), Comitato carbonatese salute e ambiente (CO) CIPTA ONLUS- Associazione per l’ambiente di Gorla Minore(VA), Gorla Maggiore (VA), Marnate (VA), ed Eco ’90 di Uboldo (VA), hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi sottolineando soprattutto di non condividerne le recenti affermazioni. 

Di seguito il testo della lettera:

Le notizie sono note a tutti: un migliaio di cittadini di un paesino del Salernitano, Montecorvino, hanno manifestato contro la riapertura della discarica, mandando in tilt il traffico ferroviario di mezza Italia e attirandosi le ire di moltissimi italiani. Il braccio di ferro tra cittadini e istituzioni ha visto anche l’entrata in campo del Presidente Ciampi, che ha definito "inaccettabili le posizioni egoistiche" dei cittadini. Ci permetta, Signor Presidente, non condividiamo le sue affermazioni, anzi ci sentiamo idealmente vicini ai cittadini di Montecorvino, per quanto ci è dato capire finora delle ragioni della loro lotta dagli organi di stampa. Anche noi, da 30 anni, ci troviamo a dover convivere con le discariche (purtroppo ben più grandi di quelle di Parapoti) e ci sentiamo continuamente presi in giro dai politici di turno che, mentre giurano di voler chiudere le discariche, dichiarandosi pronti a incatenarsi ai cancelli, continuano a riempire i soliti buchi con montagne di rifiuti puzzolenti. A titolo di esempio, il Presidente della Regione Formigoni e i Presidenti leghisti delle Province di Como e di Varese dovevano chiudere la nostra megadiscarica (Gorla Maggiore) nel 1999, poi nel 2000, poi nel 2005 e ora si parla del 2009. Noi Signor Presidente, non ce la sentiamo di chiamare "egoista" chi si batte, con le armi che ha, per il proprio ambiente e la propria salute. Piuttosto, non le sembra giusto chiamare "egoista" chi, producendo rifiuti (e i rifiuti li produciamo tutti), pretende che siano smaltiti il più lontano possibile dalla propria casa, dal proprio paese, dalla propria provincia? e innesca, con il suo egoismo, quel meccanismo perverso per cui pochi luoghi diventano l’immondezzaio di interi paesi e province per anni e anni, con danni irreversibili sull’ambiente e sulla salute di chi vi abita? Se poi gli impianti sono discariche, allora tutto il mondo è paese: vi si allungano, dal Nord al Sud, le mani della mafia, della camorra o di gestori senza scrupoli che, spesso grazie alle connivenze politiche e alle coperture di alcune potenti famiglie, hanno il monopolio sulla gestione dei rifiuti di intere provincie. E puntualmente, dove ci sono le discariche, si ripetono gli stessi scenari: i paesi intorno sono invivibili a causa delle puzze insopportabili, le falde acquifere si inquinano, aumentano i casi di tumore e le allergie, il traffico dei camion è insostenibile, insomma si sta male. Per non parlare di tante altre anomalie che tutti i giorni sono sotto gli occhi di chi vi abita appresso: mancano o sono carenti i controlli, la maggior parte della raccolta differenziata fatta dai cittadini finisce tutta insieme in discarica invece che negli impianti appositi, i rifiuti tossico-nocivi vengono a volte smaltiti insieme ai rifiuti urbani, e le tante denunce dei cittadini rimangono nel cassetto delle Procure. Quando poi si progetta di costruire in altre località qualche impianto moderno, senz’altro molto più ecocompatibile delle discariche, ecco che si ripete il solito copione: vediamo sempre qualcuno, a volte anche tra le Associazioni Ambientaliste, gridare al "mostro" e diffondere una tale psicosi e un tale allarme da costringere a riaprire sempre le solite discariche. Viene da chiedersi: chi si avvantaggia di questo "terrorismo" ambientale, se non i padroni delle discariche? Stando così le cose può verificarsi, come è successo anche a noi, una situazione assurda, al limite dell’incredibile: queste piccole comunità, che per anni si sobbarcano gli oneri di tutti pagando un caro prezzo sulla propria pelle, non solo non sono ringraziate dalla collettività ma, quando cercano di far valere i loro diritti, vengono tacciate di egoismo. Inoltre, non Le sembra improprio che siano dei cittadini a dover lottare per risolvere un compito specifico delle istituzioni, ovvero la gestione intelligente, corretta, ecocompatibile dei rifiuti, come fanno in tutta Europa, con impianti all’avanguardia (in Italia siamo ai livelli del terzo mondo!)? Ma dove sono le istituzioni? Noi le vediamo sempre defilarsi e rifarsi vive solo quando c’è da autorizzare qualche nuova discarica o riaprire quelle vecchie. Noi chiediamo che le istituzioni facciano il loro lavoro per far cessare questa piaga tutta italiana e non debbano continuamente sfuggire alle loro responsabilità, nascondendo lo sporco sotto il tappeto, ovvero nelle discariche, addosso ai cittadini. Come vede, Signor Presidente, quando si ha a che fare coi rifiuti, le situazioni sono così complesse e poco conosciute (normalmente la stampa ignora questi casi difficili sparsi in tutta Italia se non quando esplodono)che è opportuno, se non necessario, se si vuole risolvere qualcosa, verificare di persona, parlare con la gente, vedere e sentire. Perché, Signor Presidente, non mette nel suo calendario una visita anche a noi? Senz’altro noi non ci siamo ancora fatti sentire come gli abitanti di Montecorvino;è in dubbio, che se si va avanti così, ci troveremo anche noi costretti a cambiare metodo di lotta. Per noi lombardi non è facile, perché abbiamo ancora il brutto vizio di credere nella democrazia e nel dialogo. Noi non abbiamo ancora perso la speranza di vedere finalmente chiudere le discariche da chi ne ha il potere! La aspettiamo, Signor Presidente!

Firmato: I comitati del Basso Varesotto e del Comasco

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Pubblicato il 01 Luglio 2004
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