Padre Bondi da Arcore, l’ottimista da consolare
Il coordinatore nazionale di Forza Italia a Varese per presentare un libro di Egidio Sterpa
L’uragano che si è abbattuto sul governo Berlusconi non induce Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, a disdire l’appuntamento varesino per la presentazione di un libro di Egidio Sterpa, liberale antico molto amato dai liberali bosini. Bondi non trascura nemmeno l’incontro con i giornalisti, che si trasforma in un happening in pieno corso Mattteotti , dove i folti quadri forzisti dell’intera provincia loro malgrado devono cedere la ribalta alla stampa. Telecamere, registratori, taccuini spianati con entusiasmo e rispetto offrono a Bondi l’opportunità di lanciare messaggi tranquillizzanti al popolo dell’intero centrodestra: sì, certo qualche problema è sorto ma non mancano le soluzioni adeguate. Anche le domande più insidiose si spuntano contro lo scudo dell’ottimismo bondiano. Ascolto con curiosità, riservandomi l’ultima battuta, dedicata a questioni locali, ma quando è il mio turno vengo invitato nell’angolo di corso Matteotti dove Bondi ha tenuto banco: non mi è possibile cioè, come del resto era accaduto agli altri miei colleghi, di coinvolgere tutto l’uditorio con la mia domanda. E’ stato allora un quieto a faccia a faccia, forse anzi una sorta di confessione nella quale il peccatore sarebbe dovuto essere Bondi che però, svelto come un gatto, ha saputo trasformarsi in una dolente creatura da consolare. Chiedo infatti al coordinatore di Forza Italia se non sia ora che il centrodestra di Varese non venga più sacrificato agli alleati, che il capoluogo abbia un suo deputato e consiglieri regionali di maggioranza moderata, che Luino, succursale della nostra colonia di Forza Italia , non sia più costretta a eleggere deputati “stranieri” che nessuno più vede dopo la conta dei voti. "So tutto, conosco perfettamente la situazione, adesso , mi scusi davvero, non posso rispondere” Bondi dà l’impressione di soffrire, lo sguardo è quello di una persona che chiede aiuto, ci manca poco che io gli metta un braccio sulla spalla e gli esprima solidarietà. Tanto abile Bondi da non fare nemmeno promesse. Non c’è il tempo, per la verità io non ne ho nemmeno la voglia, di ingaggiare battaglia: so che il mio direttore Giovannelli lo avrebbe fatto; lascio che il piccolo esercito che ha bloccato corso Matteotti marci subito verso il salone Estense dove avverrà la presentazione del libro di Sterpa. Un festa liberale merita il rispetto assoluto, come Bondi certamente merita un interlocutore meno sensibile davanti ai problemi odierni di un coordinatore di Forza Italia. Al momento del congedo cerco la riscossa e dico a Bondi che gli ricorderò la situazione varesina prima del voto, ma dopo averla più volte sottolineata agli elettori di casa nostra. Non ci crederete, ma padre Bondi da Arcore mi ha ringraziato. |
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