Benvenuti a Varese, Dove si beatifica anche la P2

Dove ci girano un po’ le balle, si fa un ripassino di storia e si dà anche una notizia sfuggita ai più

Lo ha rifatto. Michele Serra su Repubblica, commentando la proposta della Lega di indire un referendum sulla Turchia nella Ue, sostiene in pratica che certe bischerate sono dovute al fatto che nei paesotti della Lombardia si ha paura del fez e siamo tutti ignorantoni e razzisti. Spiace che uno come Serra continui a confondere l’uovo con la gallina, la causa con l’effetto, la Lombardia con l’immagine che ne dà la sua attuale classe dirigente. Certo, anche noi ci abbiamo messo del nostro ma a vedersi sempre descritti come semianalfabeti col gozzo girano le balle.

SOGNO O SON DESTO? – Lezione di storia del presidente della circoscrizione 1 di Varese Andrea Porrini, che rispondendo a chi lo critica per l’intitolazione della piazza a Edgardo Sogno replica a) sì è vero che Sogno combattè in Spagna a fianco dei franchisti, ma dall’altra parte c’erano “le truppe di Stalin” b) sì è vero che Sogno era iscritto alla P2 ma quello “era un movimento per rivitalizzare la democrazia”. Mah, fino a ieri a noi risultava che a) Franco, sostenuto da Mussolini e Hitler ingaggiò una guerra civile dopo che il Fronte Popolare nel ’36 aveva vinto regolari elezioni. Prese talmente sul serio il compitino che instaurò in Spagna una dittatura durata quarant’anni. Può darsi che distrattamente nessuno l’avesse avvertito, nel frattempo, della caduta di Stalin (c’è poi un nome che mi ronza nella testa in questo momento, Guernica, ma non riesco a ricordare bene). Sulla P2 (punto b) a noi consta che il progetto politico volesse tra tante cose subordinare la magistratura all’esecutivo e dare poteri smisurati al capo del governo, che la loggia in questione fu sciolta con apposita legge anche perché si scoprì che vi erano iscritti i protagonisti delle più torbide trame e scandali dell’epoca (Caso Sifar, golpe Borghese, scandalo petroli, fondi neri Iri, crack Ambrosiano e altre corbellerie). Anche Porrini converrà che è una maniera piuttosto eccentrica di rivitalizzare la democrazia.

DUE DI PICCHE – Per capire a che livello di marginalità è precipitata Varese basta leggere l’inchiesta pubblicata dal Corriere della Sera sulle multiutilities lombarde: le società comunali di gas, acqua e servizi stringono alleanze con banche internazionali, si uniscono per fare concorrenza all’Enel, sono la vera cassaforte delle città. Bene, da questo quadro Varese è totalmente assente, esclusa. Già, da noi si litiga sul fatto se Busto debba contare più del capoluogo o se Gallarate abbia diritto a qualche poltrona in più. A questo siamo ridotti, ad essere comunità chiusa, a essere rappresentati (vedi Serra) come un paesone contento dei suoi cartelli in dialetto, impaurito dai cinesi, dagli islamici, dalle multinazionali, da quelli Rovello Porro, oltre che dai comunisti in nome del cui spauracchio si dedicano persino piazze a golpisti dichiarati.

COSE CHE E’ BENE SAPERE – Il quotidiano “Il Giorno” ha avviato una virulenta campagna contro l’aumento dei rimborsi elettorali ai partiti. Il qui presente fa parte del 3% di italiani che a suo tempo votò contro l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti quindi si perplime un po’ davanti ad argomenti del tipo “i politici magnano anziché aumentare le pensioni”. Per chi ha voglia di indignarsi segnaliamo piuttosto la legge votata (all’unanimità) dalla Regione Lombardia in base alla quale i consiglieri non sarebbero più perseguibili per legge per le parole che pronunciano. Esempio, un cronista del Giorno attacca il politico Tizio perché piglia troppi soldi, Tizio replica dandogli del pirla, del pennivendolo, del culattone (va per la maggiore) e il giornalista che fa? Cito! Mette in tasca gli insulti perché quell’altro è coperto dall’immunità e non può essere denunciato. Manco fosse un Mandarino del Celeste Impero.

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Pubblicato il 23 Ottobre 2004
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