Alto Milanese: passato, presente, futuro di un territorio

Stamattina ai Molini Marzoli storici, economisti e politici a convegno su invito della Margherita

Alto Milanese: un’espressione dal chiaro significato geografico, ma dal significato amministrativo rasentante lo zero assoluto. Per discutere di questo territorio tanto importante per l’economia lombarda e nazionale, delle sue radici, della sua realtà e delle sue potenzialità,  storici, economisti e politici si sono dati appuntamento su invito dei circoli locali della Margherita.

Con il giornalista Gianni Borsa a fungere da moderatore, si sono alternati al microfono il docente di Storia dell’Industria Roberto Romano, Daniele Pozzi, ricercatore in Storia delle Istituzioni e della società, Gianni Geroldi, Presidente di Euroimpresa e docente universitario a Parma, il Presidente del Polo Scientifico-Tecnologico Lombardo Osvaldo Attolini, Livio Frigoli, ex Sindaco di Castellanza e coordinatore di Euro.com, il vicepresidente della Provincia di Varese e assessore provinciale al Territorio Giorgio De Wolf e infine, in rappresentanza della provincia di Milano, l’ex Sindaco di Castano Primo Fausto Sanson.

Dopo il saluto del Sindaco Luigi Rosa e l’interessante inquadramento storico della vicenda territoriale altomilanese (vedi approfondimento) compiuto da Pozzi e Romano, Geroldi ha introdotto il tema dell’Alto Milanese come territorio non più definibile quale "distretto industriale" a causa dei cambiamenti economici e della diversificazione produttiva in corso. La competitività delle imprese non può più giocarsi sui prezzi, secondo Geroldi, ma sulla qualità del prodotto, sulla sinergia – da migliorare – con la pubblica amministrazione, sulla dotazione infrastrutturale del territorio – che deve tener conto delle sue caratteristiche di alta densità insediativa con opere a basso impatto ambientale. Occorre poi migliorare la formazione continua dei lavoratori, in cui l’Italia è in penoso ritardo, anche per venire incontro al problema, fattosi acutissimo con l’innalzamento dell’età pensionabile, di chi a 45-50 anni si trova espulso dal mondo del lavoro.

Attolini, che faceva gli onori di casa ai Molini Marzoli, ha invece esposto le attività e i programmi del PSTL (Polo Scientifico-Teconologico Lombardo), della Regione e dell’UE per la diffusione di tecnologie nella media e piccola impresa. Interessanti i dati sulla ricerca, che in Lombardia è per il 60% finanziata da privati. Il 35% della ricerca nazionale, il 40% dei brevetti e il 45 % degli scambi tecnologici con l’estero dipendono dalla Lombardia, vera cittadella dell’innovazione italiana.

Livio Frigoli ha posto sul tappeto la questione dell’unità di azione amministrativa. «Troppi Comuni sono "neutralisti", si richiudono nel loro piccolo e ignorano totalmente la pianificazione strategica del territorio. L’errore della Giunta Tosi fu di voler imporre d’autorità una Provincia di Busto Arsizio, andando incontro a un prevedibile fiasco. Oggi si dice che il federalismo sia la panacea per tutti i mali, ma solo affiancandovi strumenti di concertazione e programmazione negoziata si può fare qualcosa di buono. I campanilismi mettono in ombra tutto: il Sindaco Rosa ha elencato le cose su cui si coopera in zona, io potrei citarne dieci volte tante su cui si litiga. Basti pensare al PISL (Piano Integrato di Sviluppo Locale),  un super-PRG per tutto l’Alto Milanese… È finita che Busto e Gallarate hanno fatto il proprio, Legnano lo sta studiando, la Valle Olona per conto suo… Un’occasione perduta».

Per la Provincia di Varese, Giorgio De Wolf ha parlato di «complessità territoriale che prescinde dai confini amministrativi» e delle nuove grandi infrastrutture in arrivo, dall’Alptransit elevetico alla Nuova Fiera e al Corridoio n. 5 Lisbona-Kiev, che potrebbero finalmente rendere Malpensa da semplice problema come è oggi a vera opportunità per la zona. Per la Provincia di Milano, invece, Fausto Sanson ha rivendicato l’istituzione dell’assessorato specifico per l’Alto Milanese, a simboleggiare l’attenzione per un territorio che si vuole più unito nelle scelte che contano.

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Pubblicato il 27 Novembre 2004
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