E’ crisi: chiude la filiale di Luxottica a Gazzada

La direzione aziendale della I.C. Optics srl ha comunicato la decisione di cessare l'attività alla fine dell'anno

Era nell’aria da tempo, da tempo si rincorrevano voci senza conferma. Oggi la notizia tanto temuta è arrivata. La I.C. Optics srl di Gazzada, per i gazzadesi l’ex Italo Cremona, chiude. Ormai si tratta di poche settimane, l’ultimo giorno di lavoro sarà l’ultimo giorno dell’anno. E 138 persone, che già intuivano quello che sarebbe successo, saranno senza posto di lavoro.

«La direzione aziendale della I.C. Optics srl di Gazzada ha comunicato alle organizzazioni sindacali di categoria Femca-Cisl, Filtea-Cgil e Uilta Uil della provincia di Varese e alle rappresentanze sindacali unitarie l’intenzione della proprietà di cessare l’attività al 31\12\2004 – si legge in un comunicato firmato dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil-. Le motivazioni di questo disimpegno sono legate alle trasformazioni che il mercato dell’occhialeria ha subito nell’ultimo biennio, con particolare riferimento all’emergere di produttori che si avvantaggiano del basso costo della manodopera. Il differente grado di competitività sui costi generali ha messo in difficoltà lo stabilimento di Gazzada, nonostante la produttività aziendale sia fra le più alte del gruppo».

«Le organizzazioni sindacali e le lavoratrici della I.C. Optics srl esprimono preoccupazione per l’impatto sociale ed economico di questa scelta – continua il comunicato -. La chiusura dell’attività comporta la perdita di occupazione, ma anche la perdita di una capacità industriale importante e la dispersione di un patrimonio professionale costruito in tanti anni di attività e non più recuperabile».
La società di Gazzada già proprietà di Italocremona, era stata rilevata al 50% nel 1999 da Versace e successivamente, nel 2003, era stata acquistata al 100% da Luxottica.

«A maggio di quest’anno si era concordata la costruzione di un nuovo capannone a Brunello, per consentire la prosecuzione dell’attività produttiva, in quanto la struttura di Gazzada è rimasta di proprietà Cremona – si legge ancora -. Il mese scorso il nuovo capannone è stato realizzato. A luglio è entrato in Luxottica un nuovo amministratore delegato, che ha deciso la chiusura di Gazzada.
Con la trattativa sindacale, si sta profilando una soluzione che prevede la riduzione dell’impatto sociale, attraverso l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per crisi in relazione alla cessata attività e un piano di out placement per una riqualificazione del personale – mirata alla ricollocazione sul territorio, in base alla domanda del mercato del lavoro – e coordinata dall’amministrazione provinciale attraverso l’assessorato alle politiche attive del lavoro».

Il futuro è comunque incerto e resta l’amarezza per la chiusura di un’azienda che impiegava anche molti gazzadesi.
L’ex sindaco Alfonso Minonzio ad aprile dello scorso anno, quando le voci di una crisi si fecero più insistenti, tentò, senza grossi risultati, di aprire una trattativa con l’azienda.
«La prima cassa integrazione risale a quel periodo: da 240 dipendenti si passò agli attuali 138. Ma sembrò subito evidenti che quello era solo il primo passo. Il capannone di Brunello era per certi versi una garanzia che se anche qualcosa fosse cambiato non ci sarebbe stata una chiusura definitiva. Abbiamo sperato fino alla fine che potesse esserci un ripensamento che invece non c’è stato. Speriamo ovviamente che per molti dei 138 dipendenti si trovi una soluzione alternativa».

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Novembre 2004
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