Oreste Ferrando presenta poesiaditerra

A Torre Colombera in corso la personale dell'artista valdostano

Una mostra d’arte contemporanea itinerante del giovane artista valdostano Oreste Ferrando che attraverso le sue opere suggerisce ‘come il territorio possa essere letto alla stregua di una pagina o di un manoscritto, la cui grafia rivela molte informazioni sulla nostra storia, sulla nostra cultura, sul nostro mondo’ si apre nel mese di luglio e prosegue fino al prossimo inverno, toccando importanti centri espositivi e culturali del nord Italia.

La terra, materia madre dell’arte per eccellenza, soprattutto in territori di storia ceramistica e vetro. I recenti lavori realizzati –più di venti- sottolineano un operare sul colore dal ritmo minimale, musicale, con riferimenti alla musica ambient, molto amata dall’autore, che elaborando la sua poetica di terra e immagini suggerisce molte sottili variazioni su un unico tema. La partitura si compie visivamente permettendo alla terra di riprodursi con sottili variazioni sull’immagine di un ambiente umano ripreso dall’artista e intecato come pagine di lettura della terra.

Nei tre piani della Torre l’allestimento permette di comprendere le fasi del lavoro di Oreste Ferrando con le opere e con documenti video, in un percorso quasi antologico degli ultimi sette anni di lavoro. Il lavoro nasce con l’ambientazione di carta/poesia nell’ambiente (rocce, fango, …) naturale o nell’insediamento umano dismesso (cave, ferriere, …); prosegue con lo scatto fotografico dell’ambient-azione e il prelievo del materiale naturale (terra, pietra, fango…); passa all’elaborazione fotografica al computer dell’immagine primigenia e la stampa su pellicola fotolitografica; termina con la ricostruzione in teca di un nuovo paesaggio/immagine (quattro successivi piani di vetro contenenti ciascuno una ‘dimensione’ (la base, la terra, la carta, l’immagine) e il sigillo con il telaio in ferro. Tutti i lavori sono realizzati dall’inizio alla fine, per ogni materiale, dall’artista (dal taglio del vetro e del ferro, alle sabbiature, ecc.). Con poesiaditerra l’artista elabora delle opere cariche di forza interiore, che congiungono, in un unico linguaggio, la poesia e la materia. La terra, le pietre, la sabbia, accolgono in modo naturale questa poesia. Quindi l’autore procede nel complesso elaborato di sedimentazione del paesaggio, conservandolo, con artificiosi criteri, nella teca che diviene quadro/scultura e costruzione. Dalla natura a un’altra natura, con la forza del ferro, la trasparenza del vetro, l’attualità del digitale, l’occlusione della terra, la vitalità dell’acqua.

Con l’opera di Oreste Ferrando si entra nella dimensione di una comunicazione nuova, capace di tener conto delle ricerche del Novecento (da Fontana a Burri, dalla Poesia Visiva alla Land Art) quanto delle nuove tecnologie, unendo nelle opere tanto la terra e l’acqua allo stato puro quanto i supporti fotolitografici offerti dalle nuove tecnologie.

Accompagna il percorso delle mostre un catalogo con testi critici di Elena Di Raddo e Debora Ferrari che conduce attraverso il lavoro di Ferrando, a partire dalle ambientazioni fino ai recenti lavori presentati in Liguria e a Venezia, cui fanno seguito questa mostra alla Torre Colombera di Gorla Maggiore (VA) e quella alla Galleria Scoglio di Quarto a Milano prevista all’inizio del 2005.

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Pubblicato il 24 Novembre 2004
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