Sulla stazione Nord a Castellanza è battaglia in Consiglio Comunale

Opposizioni di destra e sinistra unite nell'attacco all'amministrazione e nella richiesta di mantenere in città la stazione ferroviaria

Animata discussione martedì sera in Consiglio comunale a Castellanza, dove si discuteva dell’interramento delle Nord e, soprattutto, del connesso previsto spostamento della stazione ai confini con Busto Arsizio, che le opposizioni – Insieme per Castellanza, centrosinistra, Orizzonte, centrodestra, e Lega Nord – si sono impegnate a contrastare, presentando una mozione unitaria.

La proposta alternativa dell’opposizione prevedeva due distinte possibilità per mantenere la stazione in città: o sotto via don Minzoni, non lontano dall’attuale stazione, o a cielo aperto ma a circa 10 metri sotto il livello del terreno in zona Nizzolina, presso l’incrocio con la provinciale 19. Alle Ferrovie Nord è stato richiesto dalla Giunta comunale un parere sulla fattibilità tecnica dell’opera, che è giunto solo ieri mattina e dunque troppo tardi per essere esaminato in dettaglio dai consiglieri: il Sindaco Maria Grazia Ponti ne ha dato comunque lettura in aula.

Durante la seduta del Comnsiglio comunale, prolungatasi fino all’una e mezza di notte con ben due pause "di riflessione", l’opposizione ha alla fine ritirato la propria mozione in cambio della convocazione entro breve della commissione Territorio. In tale sede dovrebbero incontrarsi i tecnici del Comune e gli ingegneri delle Nord per discutere della fattibilità delle due opzioni alternative care all’opposizione.

Il giorno dopo Città Viva, la lista del Sindaco Ponti, cantava vittoria in un comunicato stampa in cui accusava l’opposizione di aver presentato «una
mozione unitaria che
rischiava solo di far ritardare l’inizio dei lavori». Precisamente questo era il tono del parere tecnico delle Ferovie Nord, che sottolineavano il rischio di dover rifare il progetto allungando ulteriormente i tempi di realizzazione dell’opera. «Solo
parole
il progetto alternativo» secondo la maggioranza, «castelli in aria di fantasiose ipotesi
alternative».

Alla maggioranza preme evidentemente molto rispettare i tempi, dal momento che l’inizio che i lavori di interramento è dato per imminente. Città Viva rivendica la scelta di «escludere la stazione sotterranea e scegliere la strada di un
polo ferroviario di valenza
internazionale
» (il famoso interscambio FFSS-FNM in territorio al confine tra Busto e Castellanza, ndr), e porta ad esempio della propria correttezza e disponibilità l’aver consegnato al perito FNM ing. De Toni la mozione dell’opposizione.

Dal canto suo Michele Palazzo (Insieme per Castellanza) ricorda che «le Nord, nella risposta alla nostra richiesta, hanno di fatto minacciato di ritardare i lavori: dopotutto sono parte interessata», e che la stazione al confine con Busto non è ancora stata progettata. D’altro canto, sempre secondo Palazzo, le opposizioni non erano nemmeno state informate, a suo tempo, della modifica al progetto del tunnel che aveva ridotto da -35 a -18 metri sotto il livello dell’Olona la quota dell’interramento, riducendo sensibilmente lunghezza, pendenza e costi del tratto sotterraneo. «Fummo noi, poi, ad accorgerci della cosa con un vero lavoro da topi di biblioteca» rammenta Palazzo; «e questa modifica, che fa riemergere a livello del suolo la ferrovia non più in territorio di Busto, ma in quello di Castellanza, cambia tutto e rende pienamente possibile una collocazione alternativa, e più centrale, per la stazione».

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Pubblicato il 02 Dicembre 2004
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