Cevoli diventa un “talento in pensione”
Paolo Cevoli porta a Saronno e Busto lo spettacolo “Ah, che bel vivere!” (giovedì 27 al Giuditta Pasta e venerdì 28 al Manzoni di Busto)
Un artista può smettere di fare arte? Nella vita il talento è veramente un dono prezioso? A queste domande sembra voler rispondere Paolo Cevoli con lo spettacolo "Ah, che bel vivere!", che lo porterà giovedì 27 gennaio al teatro Giuditta Pasta e venerdì 28 al Manzoni di Busto. L’attore si presenterà in una veste insolita per chi era abituato a vederlo a Zelig nei panni dell’assessore Cangini Palmiro ma, in realtà, è l’intera rappresentazione ad essere insolita. La storia è quella di Gioachino Rossini che, nonostante sia amato dal pubblico, decide improvvisamente di smettere di creare, perché deluso dai sui tempi. Rossini, infatti, era legato all’arte conservatrice e raffinata ma, nell’800, le tendenze dei giovani artisti erano esattamente opposte, perché si dava più risalto ai contenuti che alla forma. Parallelamente, in Italia, tre uomini che desiderano il successo si accorgono di non avere talento. Per questo motivo decidono di cercare il musicista in "pensione prematura", per chiedergli un po’ del suo ingegno, dato che sembra volersene sbarazzare.
La rappresentazione è costruita come una vera opera lirica, con overture, atti, arie, costumi sfarzosi e un libretto di sala che spiega al pubblico come intervenire nella parte di coro. Lo spettacolo comico, quindi, diventa un omaggio ai primi melodrammi, conservandone l’aspetto ludico quasi dimenticato. Tutto ciò per ricavare un’occasione buona per coinvolgere lo spettatore e scoprire, insieme, che la felicità dura per tutti, geni e scellerati, il tempo di un acuto.
Paolo Cevoli, "Ah, che bel vivere!"
di Paolo Cevoli e Francesco Freyrie
martedì 27 gennaio, ore 21, teatro Giuditta Pasta (Saronno)
biglietti: 21,50 euro (tel. 02-96702127)
mercoledì 28 gennaio, ore 21, teatro Manzoni (Busto Arsizio)biglietti: 25/19 euro (tel. 0331-677961)
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