“Confessioni” tra misticismo e solennità

Quasi seicento persone hanno affollato la chiesa di SS. Agostino e Monica per assistere alla rappresentazione delle "Confessioni di Sant’Agostino

Quasi seicento persone hanno affollato la chiesa di SS. Agostino e Monica a Casciago per assistere alla rappresentazione di "Le confessioni di Sant’ Agostino", voluta dal "Comitato per la valorizzazione della Chiesa di Casciago" in occasione del 1618° anniversario del battesimo del santo che , proprio nel paese alla porte di Varese, si suppone un tempo chiamato Cassiciaco, trascorse un breve periodo prima della sua conversione.

Dedicato a Papa Benedetto XVI, appassionato conoscitore della vita e del pensiero filosofico agostiniano, lo spettacolo scritto dall’ autore e regista veronese E. M. Caserta e diretto da Silvia Sartorio e Luisa Oneto, che sulla scena interpretano rispettivamente il ruolo di Licia e di Santa Monica, si snoda attraverso undici quadri che rappresentano i momenti più significativi del cammino verso la conversione del santo. Di particolare intensità il commovente dialogo con la madre Monica e quello più passionale e acceso con l’ amante Licia, ma anche le scherzose conversazioni con gli amici Alipio (l’ intenso Alessandro Conte), Verecondo (Stefano Orlandi) e Nebridio (Marco Grisa), nonché il toccante soliloquio con il Creatore, in cui Alessandro Castellucci ha saputo rendere con una recitazione intima e raccolta l’ aura mistica nella quale Agostino affida sé stesso e la sua anima a Dio.

In un’ambientazione che richiama quella delle sacre rappresentazioni d’ epoca medievale, lo spettacolo si presenta ricco di suggestioni e atmosfere rispettose delle tradizioni ma pur sempre molto attuali, suggerite dalla musica eseguita dal vivo dal percussionista Tobia Scarpolini e dall’arpista Raoul Moretti, dagli inni originali ambrosiani intonati dal Coro di Casciago, ma anche dagli interventi coreografati della danzatrice del ventre Giorgia Vanessa e non in ultimo dai giochi di luce capaci di infondere un’atmosfera dal sapore mistico e solenne.

Un progetto qualitativamente buono e nel complesso ben riuscito, che ha visto una grande e partecipe collaborazione della comunità di Casciago guidata da Don Natale Monza, e che, visto l’ impegno ripagato dall’ ottima affluenza di un pubblico appassionato e caloroso, meriterebbe di essere replicato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Aprile 2005
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