Rocky horror show: Varese vive la trasgressione

Con un cast di talento ed un pubblico affiatato, lo show di Richard O’Brien ha divertito glòi spettatori dell’Apollonio. Regalando un insegnamento di nuova morale…

Come da programma: ieri sera il teatro Apollonio era gremito di spettatori muniti di parrucche, fogli di giornale, pistole ad acqua, riso e guanti di lattice. Se non capite di cosa stiamo parlando, significa che non avete mai visto il Rocky Horror Show, uno degli spettacoli più innovativi e trasgressivi di oggi… scritto 32 anni fa. Già, perché se le canzoni di questo musical respirano anni ’70 da tutti i pori (e, per inciso, si prevede che i seventies tornino di moda proprio da questa estate), la lezione che sembrano voler dare è più che mai attuale, anzi, forse ancora "avanti" rispetto al nostro modo di pensare.

Ma, andiamo con ordine: chi ieri sera era al teatro di Varese ha assistito prima di tutto ad uno spettacolo fatto da ottimi artisti. Tutti gli attori, infatti, hanno dimostrato qualità vocali eccellenti, ed un grande senso dell’umorismo: primi fra tutti Frank’N’Furter (Dean Maynard) e il narratore (Hans B. Goetzfried) che, parlando anche qualche parola in italiano, hanno reso ancora più divertente lo scambio di battute col pubblico. Anche per quanto riguarda scenografia e costumi la scelta è stata completamente coerente con quello che è lo spettacolo: urban, trash, rock e kitch al punto giusto. La trama è riassumibile attraverso lo schema del classico romanzo di formazione. Una coppia di futuri sposini, Brad e Janet, finiscono per errore nel castello del travestito Frank’N’Furter, che insegnerà loro i valori dell’erotismo in un modo non convenzionale, cioè trasgressivo.

La cosa più interessante di questo spettacolo, tuttavia, è il pubblico. Brad e Janet finiscono in una bufera di pioggia? Allora la platea inizia a spruzzare acqua e a coprirsi con dei giornali. Frank’N’Furter entra nel proprio laboratorio per svelare la sua creatura (un Frankestein in versione Costantino: molto bello ma senza cervello)? Tutti indossano i guanti di lattice, proprio come lui. E ad ogni battuta degli attori il pubblico risponde con un commento, secondo delle formule ben collaudate da anni.

Certo, per chi "frequenta" da tempo il Rocky Horror Show, questo tipo di interazione è qualcosa di normale, quasi scontato. Ma se pensiamo che questo linguaggio del pubblico è nato in modo totalmente spontaneo, dopo le primissime messe in scena, ci troviamo di fronte ad un fenomeno del tutto particolare. Come è successo che, all’interno dello spettacolo, 32 anni fa, il pubblico si sentisse "autorizzato a parlare", ad interagire con ciò che accadeva sul palcoscenico? La chiave di questo problema, forse, è la stessa che è alla base di tutto lo spettacolo: il gioco. Perché se i travestiti sul palcoscenico e le scene dissacratorie a cui abbiamo assistito sono risultate totalmente naturali, è perché in fondo risultavano un gioco. La chiave dell’erotismo del Rocky Horror Show è il divertimento, contro la serietà e il formalismo della middle class americana (ma anche europea). E come gli attori possono giocare tra loro sul palco, così possono fare anche i presenti, dimostrando di aver appreso appieno questa lezione di "nuova morale". In fondo, se il sex symbol di oggi deve proprio essere Britney Spears, che si prende tanto sul serio, l’insegnamento di O’Brien deve ancora essere largamente acquisito, e per questo lo spettacolo si è dimostrato ancora attuale.

Ben venga, quindi, che questa "lezione" sia passata anche per Varese. E bisogna ammettere che il nostro pubblico si è dimostrato ben preparato, conoscendo molte delle convenzioni non scritte, forse anche grazie all’aiuto dei tanti fan arrivati da tutta Italia. Lo spettacolo di ieri, infatti, rischia di essere uno degli ultimi nel nostro paese per almeno due anni. L’autore, Richard O’Brien, ha deciso di togliere i diritti a tutti i cast attualmente in tour per il mondo: poi sarà soltanto lui a poter portare la sua opera in teatro, non senza alcune modifiche che potrebbero occuparlo per molto tempo. Speriamo faccia in fretta, perché di giocare abbiamo sempre bisogno.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 11 Aprile 2005
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.