“Salviamo gli affreschi del monastero di Torba”

Un appello del Fai per il restauro del ciclo pittorico di epoca longobarda

Il Fai, Fondo per l’ambiente italiano, lancia un appello e una raccolta di fondi per il restauro degli affreschi della chiesa del Monastero di Torba,  in precarie condizioni e bisognosi di un intervento urgente. Tra gli interventi necessari, anche il restauro e la ricollocazione del Kim, un importante lacerto di affresco raffigurante un volto maschile con l’iscrizione "kim" che era stato "strappato" dal muro interno della chiesa in occasione dei restauri effettuati dal Fai alcuni anni fa.

La raccolta fondi straordinaria lanciata dal Fai per il monastero di Torba fa parte di un "multiappello", che consente a chi vorrà aderire di scegliere la destinazione del proprio contributo. "Si tratta di sei interventi da intraprendere per restaurare altrettanti pezzi unici custoditi nei beni del Fai – spiegano i responsabili del Fondo per l’ambiente italiano –  È l’iniziativa che abbiamo chiamato “Multiappello” e che vi rivolgiamo per aiutarci a salvare testimonianze d’arte come appunto gli affreschi di epoca longobarda della chiesa del Monastero di Torba, a Gornate Olona, o, per restare in provincia di Varese, per il restauro di alcuni degli importanti arredi di Villa Panza a Varese, come la caminiera dorata, la splendida console barocca e la console impero di manifattura piemontese, o ancora per contribuire al restauro delle settecentesche porte lignee  di Villa Della Porta Bozzolo, a Casalzuigno".
E’ possibile effettuare le donazioni anche on line, tramite carta di credito, cliccando sulla pagina degli appelli sul sito del Fai, all’indirizzo: www.fondoambiente.it e scegliendo il progetto da sostenere.

Il complesso di Torba è una delle prime proprietà acquisite dal Fai, dopo la fondazione avvenuta il 28 aprile 1975 ad opera di Giulia Maria Mozzoni Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli. Fu proprio Giulia Maria Mozzoni Crespi ad acquistare il monastero, allora in totale abbandono, e a donarlo, nel 1977, al Fai, cui va il merito di aver saputo sottrarre questa importante testimonianza storica dall’incuria e dal degrado con un’attento intervento di restauro, e di averlo restituito alla collettività, dal momento che il complesso è stato riaperto al pubblico nel 1986.
Immerso nei verdi boschi della valle dell’Olona, ai piedi del parco archeologico di Castelseprio, il complesso monumentale di Torba è testimone di una vicenda più che millenaria. Avamposto militare del tardo impero romano, poi in mano ai Goti e ai Longobardi (con torre e cinta difensiva del secolo V e VI), Torba fu quindi luogo di preghiera e di lavoro di religiose benedettine (con chiesa dei secoli VIII-XIII e sede monastica). Abbandonato dalle monache nel 1453, fu successivamente adibito a cascina rurale, fino al definitivo abbandono negli anni Settanta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Maggio 2005
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