Approvata la nuova legge regionale sulla caccia
Il provvedimento, fortemente contestato dalla Lav, è stato approvato con il voto favorevole della Margherita; astenuti i DS, contrari Verdi, PRC, Italia dei Valori e gruppo misto
I 100mila cacciatori
lombardi da oggi potranno contare su una nuova legge per la pratica
del loro hobby preferito.
Il Consiglio regionale della Lombardia ha infatti approvato nel tardo
pomeriggio di oggi il provvedimento che disciplina l’attività venatoria
lombarda per la stagione 2005-2006. A favore hanno votato la maggioranza e la
Margherita. Astenuti i Democratici di Sinistra, contrari i Verdi, Rifondazione
comunista, Italia dei Valori e Gruppo Misto.
La legge, che nei giorni scorsi è stata oggetto di una durissima contestazione da parte della Lega Anti-Vivisezione (LAV), autorizza la caccia per un numero massimo pari a 206mila e 909
esemplari per le peppole e a 569mila e 547 esemplari per i fringuelli. Può
cacciare un numero massimo di 16mila cacciatori che hanno optato entro giugno
per la caccia da appostamento fisso. Per gli esemplari appartenenti alle specie
passero d’Italia e passera mattugia, ciascun cacciatore è autorizzato a
cacciare un numero massimo di 20 esemplari, mentre sarà possibile cacciare fino
a 50 esemplari della specie storno.
“Sono soddisfatto –ha dichiarato il relatore della legge Giovanni
Rossoni (FI)-perché con il voto di oggi abbiamo dato una risposta
positiva alle attese e alle aspettative di chi continua a praticare una
tradizione consolidata e tra le più antiche del territorio lombardo”.
Alla votazione della legge, la cui discussione era cominciata ieri in aula,
si è arrivati dopo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Giulio
Boscagli che ha dichiarato, come già in altre occasioni anticipato, la
disponibilità ad un confronto in aula con le opposizioni su tematiche regionali
di grande respiro e interesse. A questo punto il capogruppo dei Verdi Carlo
Monguzzi annunciava il ritiro dei 1162 emendamenti presentati
e conseguentemente decadevano anche i 150 subemendamenti. L’assessore
all’Agricoltura Viviana Beccalossi, su richiesta del capogruppo dei
Democratici di Sinistra Giuseppe Benigni, fatta propria anche dai
capigruppo dei partiti di maggioranza, ha a sua volta ritirato l’emendamento
che reintroduceva la caccia al prispolone, specie che continua così a rimanere
protetta.
Il provvedimento approvato dal Consiglio consente anche l’utilizzo di richiami
vivi della stessa specie, purchè provenienti da allevamenti in cattività o
precedentemente catturati e inanellati dalle Province, e dalle stesse
distribuite ai cacciatori.
Per soddisfare il fabbisogno e la disponibilità effettiva di uccelli da
richiamo, è stato approvata anche un’altra legge che si propone, contro il
diffondersi di pratiche illegali per l’acquisizione di queste specie, di
promuovere l’allevamento di uccelli utilizzabili come richiami vivi attraverso
il finanziamento di specifici progetti di allevamento proposti dalla
Federazione Ornicoltori Italiani e dalle Amministrazioni Provinciali della
Lombardia.
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