1-10+11-22 . Discarica di Stabio: il confine del diritto alla salute

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1-10+11-22 . Discarica di Stabio: il confine del diritto alla salute.

1-10. Nell’ultimo responso abbiamo pubblicato una sintesi delle priorità, secondo il circolo degli aritmetici-ca-balistici (10-20-21). Vito, sebbene caposcuola, si dissocia. Grande è la sua indignazione, per quanto è stato costretto a vedere in tv nel week-end e, sebbene l’ironia, di cui era intriso l’elenco proposto, sia stata del tutto profetica – altrimenti che ci starebbe af are un oracolo in mezzo ad una compagnia di svitati, con la testa perennemente tra i numeri – ha chiesto spazio per le sue lamentazioni.

30-40. Stabio: una discarica a dieci-undici (10-11) metri dalle case di Gaggiolo.

Avevano immaginato di godersi la tranquillità di Cantello, costruendo le loro abitazioni presso il confine. Vicino c’era una cava. Nel giro di qualche anno la cava è diventata una discarica alta trenta (30) metri e arriverà fino a quaranta (40) secondo i tecnici elvetici.Una montagna minacciosa di detriti, residui di eternit e piombo, ma che rispetta i parametri della legislazione svizzera, così come assicurano le autorità locali. Inoltre, dal consorzio gestore viene esclusa la possibilità, da parte di ditte italiane, di utilizzo della discarica, perché questa è destinata alla zona meridionale di Mendrisio.

34-68-88-89. Paese che vai, usanze che trovi. E gli interessi diffusi?

Vito ricorda l’episodio, vissuto in un negozio, con il figlio oppresso da una necessità fisica. Malgrado l’esperienza, descritta lo scorso anno, proprio su Varese news, invitava a tornare in Svizzera "perché vi sono tante cose belle da vedere". E dunque la narrazione del fattoha valore puramente esemplificativo. Presentato il figlio alla commessa, richiedeva di poter fruire del bagno. Il viso del monellino non intenerì la dipendente: "per la legislazione svizzera non è obbligatorio."Il nostro, stuzzicato nel vivo, non si lasciò sfuggire una battuta sull’eventuale contaminazione delle acque a causa dei residui organici del pargolo. Davanti all’inespressività dell’interlocutrice ebbe a dire: "In realtà i vostri prezzi non sono così convenienti, come propagandate. Anzi li trovo alti e la moda italiana è di qualità superiore." Questo argomento impensierì la commessa: "Non è vero che i nostri prezzi sono alti". Allo stesso modo, purtroppo, vengono trattati argomenti come il diritto alla salute e il rispetto dell’ambiente.

00-00. Ambiente e salute, diritti internazionali privi di garanzie.

Chi può dire quanti morti ha provocato in Italia la nube di Chernobyl? E i parametri della legislazione svizzera garantiscono i cittadini di quella confederazione? A chi rivolgersi, quando, per esempio, persino gli Stati Uniti d’America, così osannati per le libertà ed i diritti, non hanno ancora sottoscritto il protocollo di Kyoto? I ghiacciai si sciolgono, il pianeta si surriscalda (14-34-41+7-17-40-70-71) eppure i responsabili della qualità della vita su questo pianeta, non hanno in mente la faccia di un bambino che esprime i suoi bisogni: sono preoccupati del portafoglio del papà e di quello dei suoi amici. Ecco perché il diritto alla salute e alla vivibilità dei cittadini di Cantello, che probabilmente saranno risarciti, non è solo un problema di confine, ma piuttosto delle legislazioni dei vari Paesi che vanno adeguate a parametri sicurie di prassi che vanno cambiate.

(xy+z?) Fatto a pezzi dalla figlia, quel che resta di Bettino Craxi.

Ecco quanto sostiene Vito, epigono degli aritmetici-ca-balistici. "L’ultimo spot elettorale di Bettino Craxi fu: "Per un lavoro vero che non sia lavoro nero". La cultura del lavoro coniugata con quella della legalità. Non pare sulla stessa linea, la figlia di Craxi, pervicacemente arroccata contro la magistratura, in cui "i comunisti hanno i quadri" e sulla tesi dell’impossibilità di una politica pulita. Luoghi comuni dietro cui si trincerano sempre più spesso gli uomini del premier. Alla fine della fiera, dopo che, valutata nel merito, la politica di questo governo, ha deluso persino i conservatori (tanto che, da ultimo, il premier ha annoverato, nei ranghi della sinistra, oltre ai soliti giudici e giornalisti, persino i banchieri), gli sponsor e i fedelissimi per continuare a fare proseliti, sono costretti ad affermare"tanto sono tutti corrotti". Parole d’ordine, di bassa lega e senza quel minimo di tensione ideale, indispensabile alla crescita di un paese che non voglia somigliare ad una repubblica delle banane." Comprendiamolo: Vito è un catto-comunista, ma il racconto che segue ha un suo fascino.

30-35-55+53-70-90. Tangentopoli non è stata uno slogan, ma un balzello pagato da tutti noi.

"Tangentopoli non comincia con un romanzo scritto a tavolino, ma con l’arresto di una persona con in tasca soldi non suoi. Tangentopoli non è stata uno slogan, ma un balzello, una palla al piedi per la libera imprenditoria, allo stesso modo del pizzo e del racket. Dove la complicità tra chi fa violenza e chi subisce violenza, rivela la patologia di un sistema da vincere e superare." Il Vito manzoniano ci conduce su itinerari consueti della storia recente di questo Paese che, malgrado Celentano, non riesce ad evolvere: "Ogni tanto incontro Rita Borsellino in viaggio attraverso l’Italia e facciamo memoria. L’ultima volta le ho parlato il 2 agosto. Non a caso, perchè 25 anni fa, saltava in aria un pezzo della stazione di Bologna. Chi giocava a fare il bene dell’Italia, con i morti ammazzati? Risposta non c’è. Così come ancora non sappiamo da dove è stato azionato il telecomando che ha fatto esplodere il tritolo, giunto a Palermo per Paolo Borsellino e la sua scorta". Questo mi dice Vito dopo aver assistito alla trasmissione "Che tempo che fa."Tutto era incominciato appena Fazio aveva evocato l’immagine di quelle persone a cui è piovuto addosso un destino. "Rita Borsellino" aveva esclamato Vito. Ed inevitabilmente aveva portato avanti un confronto tra la sorella di Paolo e la figlia di Bettino."Il sorriso di Rita Borsellino ti avvolge, ti trasmette serenità forza. Paolo Borsellino era ungiudice in prima linea. Perché lì, ti portano serietà onestà e competenza e non la mania di protagonismo, non la voglia di arricchirsi: Paolo Borsellino fu fatto saltare in aria dalle mafie. Ma Rita, con la sua dolce fermezza, ti invita a pensare e riflettere, persino a non odiare gli uomini di Cosa Nostra. Ti sollecita lungo la strada di ideali da perseguire. La figlia di Bettino Craxi, il cui dolore, per la mancanza del padre è sacrosanto, tratta i partiti come fossero dei contenitori e non come canali della partecipazione in grado di elaborare progetti ispirati a motivazioni e tensioni ideali. Traccia un giudizio sulla magistratura che non tiene conto, non solo dei morti ammazzati, ma neanche della necessità dell’esistenza di un organo che faccia rispettare la legalità, quando questa non è perseguita spontaneamente.E così inconsapevolmente distrugge quel che resta del padre." Caro Vito! Perennemente impegnato sulla strada del buonismo.

36-63+54-56-70. Andreotti, Cincinnato e gli spot romaneschi (11-12-22-80+1-90-68)

Cincinnato, mentre era all’apice della gloria, davanti ai Romani che lo inneggiavano, scelse di tornare a coltivare il suo campicello. Il tramonto di Andreotti coincide con il suo esordio, non privo di autoironia, nel mondo della pubblicità. Ad una facile critica, Gianni Lo Storto risponde: "Vedrete che il ricavato sarà destinato in beneficenza" (36-63). Spassosi siparietti – in dialetto romanesco – caratterizzano alcuni spot che, abbandonato il filone psedonudista, si segnalano per la loro verve. De Sica, figlio, presenta all’eterea Adriana un poeta dialettale: "Anche le stelle ce lo sanno, se son rose fioriranno.." Tognazzi, figlio, si sente replicare, da un viaggiatore apostrofato con la frase: "Siamo qui a lavorà", "E noi che stiamo a gioca’?" Il barista invita King Kong a gettare giù da un grattacielo una rompiavventrice. Il gorilla replica:"Nun ce stanno grattacieli a Fregene."Spezza la monotonia, Camilleri, che minaccia Fiorello con il tipico "Me ne frego siculo".

CONCLUSIONI: Palermo e tutte: 14-41-81-87-90+6-7; Genova e tutte 33-14-41-81+9-66-90-69; Roma e tutte 11-22-90+56-60-68. Stop 7-11-12-34-41. Estratto determinato I posizione su ruota di Milano 1; ambo 1-11; terno 1-11-22 (Milano, Roma e tutte).

P.S. La parola a Gianni Lo Storto. New entry: 43 a Milano.

Gianni Lo Storto chiamato in causa per le sue affermazioni su Celentano, tiene a precisare:"Per me il premier e Celentano sono due facce della stessa medaglia (34-43), con la vocazione a coltivare una cultura impolitica. L’uno è un imprenditore che dice di non voler fare politica e si ritrova per caso Capo del Governo, l’altro cantante che pur promuovendo lodevolmente, un’attenzione verso gli interessi diffusi, al tempo stesso induce a diffidenza e scetticismo verso coloro che dovrebbero tutelarli e passa per Capo dell’Opposizione.

Doppio commento sul 43. Dante l’atarassico svolge il papiro. 43 Ritardario, ruota di Milano. Esordio a 91. Anzianità 1. Ambo diretto 43-64; Ambo derivato 64-16; terzina al primo colpo su tutte 16-38-64+34-43-86. Stelle fisse 42-45; 42-60; 42-15; cinquina: 15-42-43-45-60. Primo colpo, in abbraccio con la ruota lagunare 34-46-64-68-70. Variazioni di Gianni Lo Storto 43-86-68+14-16-17-34-90.

Prima di chiudere, Vito ci ricorda che: costretti, da motivi di sicurezza, a vivere nel carcere dell’Asinara, per scrivere l’ordinanza di rinvio a giudiziodegli imputati nel primo vero processo alla mafia – il c.d. Maxiprocesso – i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone furono obbligati dallo stato (???!!) a pagare le spese di vitto e alloggio. Per questo ….stato….avevano messo in gioco la loro vita

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Pubblicato il 08 Novembre 2005
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