Adelina, una donna contro il racket e lo sfruttamento
Le Donne del Circolo l’Incontro intendono denunciare la tratta di giovani in un incontro fissato per venerdì 11 Novembre alle ore 21, presso la Cooperativa Arnatese CUAC di via Checchi 21 a Gallarate
È passato ormai un anno da quando un gruppo di donne gallaratesi si incontrarono per riflettere sulla condizione femminile in Italia e nel mondo. Da qui nacque per le Donne del Circolo l’Incontro l’ impegno a denunciare l’aggravarsi del deficit di diritti civili e umani a scapito delle donne, disuguaglianze che in forma più lieve permangono anche in democrazie evolute come la nostra, dove la parità tra i sessi è sancita per legge.
Dopo alcuni convegni, come quello contro il lavoro minorile in collaborazione con CGIL e Mani tese, ed il dibattito sulla piaga dell’Aids che stravolge la maternità delle donne in Africa, nel prossimo appuntamento, le Donne del Circolo l’Incontro intendono denunciare la tratta di giovani verso il nostro Paese, a scopo schiavitù e sfruttamento sessuale. Venerdì 11 Novembre alle ore 21, presso la Cooperativa Arnatese CUAC di via Checchi 21 a Gallarate, Adelina presenterà il suo libro “LIBERA: dal racket della prostituzione” assieme al giornalista Mauro Cento che ne ha curato la stesura.
Adelina è una giovane donna albanese che nel 1998 si è liberata e ha liberato un’altra decina di ragazze, denunciando i suoi aguzzini. Le sue dichiarazioni permisero una brillante operazione della Questura di Varese che sfociò in trentasei arresti complessivi per induzione e sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù e traffico di esseri umani. Quello che è scritto nel libro è quanto Adelina ricorda della propria vita. Una vita pesante e difficile, dall’infanzia oppressa dal regime comunista albanese, all’adolescenza vissuta nell’ignoranza, alla gioventù da schiava del sesso.
Torture, sequestri e vendite, Adelina è passata di padrone in padrone sopportando sulla propria pelle il crimine del traffico di esseri umani e sfruttamento della prostituzione , un fenomeno secondo gli ultimi dati in crescita anche in Italia. Chi ha letto il suo libro, non può fare a meno di domandarsi, come possa questa donna essere sopravissuta a tante torture fisiche e psicologiche, rimanendo ancora capace di avere fiducia negli esseri umani. Ma non è solo fiducia la sua, è la forza di guardare avanti; è sopratutto voglia di riscatto per quello che è stato di lei, è il coraggio di denunciare da esibire come esempio per altre donne, altre schiave di cui sono piene le nostre strade.
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