Banda larga, arriva la prima lista nera dei comuni senza adsl
Ecco i primi dati, piuttosto preoccupanti, diffusi da Anti Digital Divide grazie ad un sondaggio sul web. Il 37% dei comuni italiani non garantisce una copertura totale
Adsl: frontiera e vera porta di accesso per un rapporto sereno e performante con internet. Ma anche privilegio, a quanto pare.
Nonostante Telecom ostenti il roseo dato dell’85% della popolazione coperta da questo servizio, se guardiamo alla copertura territoriale le cose cambiano molto. Come da sempre ci segnalano molti lettori, anche della nostra provincia esistono aree periferiche in cui l’incidenza della banda larga è decisamente più bassa, o addirittura nulla.
Fino ad ora si trattava di semplici constatazioni, o proteste sporadiche, ma più il web si evolve (con servizi complessi che richiedono maggiori capacità di download) più il problema si fa sentire, e chi è emarginato si organizza. Così è finalmente arrivata una prima lista nera delle province con scarsa copertura di Adsl. L’ha diffusa Anti Digital Divide, sulla scorta di un sondaggio ancora in fase di svolgimento tra tutti gli utenti del web. Chiunque, infatti, può andare sul sito dell’associazione per dichiarare se può usufruire o meno dei servizi Adsl. Finora i dati diffusi non sono così rassicuranti: in Italia si contano almeno 2973 comuni interamente privi di banda larga. Se consideriamo che i comuni italiani sono circa 8100, parliamo del 37% del totale. Certamente è probabile che solo gli utenti che non godono delle linee moderne si siano preoccupati di segnalare la mancata copertura, ma ciò non sminuisce l’importanza dei dati, visto che si dà per scontato (e forse a torto) che tutti i comuni non indicati facciano parte di quelli coperti. A questi numeri vanno aggiunti quelli dei quartieri: se ne contano almeno 4444 privi di broadband. Nessuna provincia italiana è esente da aree scoperte, mentre la discriminazione risulta più significativa tra piccoli e grandi comuni piuttosto che tra nord e sud Italia.
A Varese in particolare sono state segnalate almeno 13 aree non coperte, tra comuni e quartieri trasversali. Il dato è nella media italiana, pur non raggiungendo i pessimi valori di Bergamo (38 "buchi neri"). Come abbiamo imparato in questi anni dalle nostre parti, come in tutta Italia, l’insoddisfazione sulla qualità della rete, non più un lusso ma una risorsa vitale, serpeggia ancora. I dati negativi sono confermati dal continuo feedback che ci avete inoltrato, e dalle personalità che abbiamo interpellato in merito.
Nel frattempo, per affrontare questo problema, è nata in questi giorni la cooperativa Include, con l’obiettivo di promuovere attivamente le connessioni a banda larga nelle aree scoperte da Telecom. Punto di forza di Include è la collaborazione tra pubblico e privato, al fine di sviluppare progetti con potenzialità concrete. Tra i soci fondatori si contano sindaci, comuni, associazioni Anti Digital Divide, comunità montane, e provider privati. Attualmente sono già stati raggiunti risultati importanti: anche grazie a loro la banda larga ha raggiunto due comuni del bolognese, sette nel bresciano, quattro nel cuneese, sei nel casentino ed uno nel ferrarese. Ora ci sono progetti nel bergamasco e nel torinese, mentre anche per l’area di Varese si inizia ad organizzarsi seriamente.
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