Pena ridotta per Roberto Guaia

L'uomo, che due anni fa massacrò a coltellate due dei suoi tre figli, ha patteggiato in appello vent'anni, contro i trenta comminatigli in primo grado

Vent’anni di carcere per l’assassinio dei propri figli, Danny, di 14 anni, ed Ilaria di 17. È quanto dovrà scontare Roberto
Guaia (nella foto)
, l’uomo che l’8 aprile di due anni fa massacrò a coltellate i suoi due figli, in vacanza per la Pasqua nella sua casa di via Monti a Busto Arsizio – era divorziato, e la moglie viveva in Germania con i due ragazzi.

La Corte
d’Appello di Milano, presieduta dal giudice Sergio Vaglio, ha concesso il
patteggiamento chiesto per Guaia dal legale Sergio Bernocchi – e concordato
col pm Salvatore Sinagra – riducendo così la pena dai 30 anni di carcere inflitti in primo grado a 20.

A Guaia i periti psichiatrici hanno riconosciuto la parziale infermità mentale. Un delitto orrendo, quello commesso dal muratore gelese, motivato dall’odio verso l’ex moglie
Rita Pia Tommasello, che l’aveva lasciato non sopportandone più la violenza e la mania per il videopoker. Una scena atroce si era presentata ai poliziotti accorsi in via Monti, nell’appartamento dalle pareti macchiate di sangue: i due ragazzi, trucidati la mattina presto mentre giocavano alla Playstation, avevano lottato disperatamente, ma l’uomo, fuori di sè, non aveva avuto misericordia. A mesi di distanza l’allora dirigente del commissariato bustese Luigi Mauriello la considerava ancora la scena più sconvolgente mai vista – e aveva venticinque anni di carriera alle spalle.

Il terzo figlio di Guaia, il 19enne Emanuele, si salvò solo perchè era in casa
di uno zio. Dopo averlo invano cercato per chiudere i conti con la moglie, Guaia si rifugiò nella basilica di San Giovanni, dove si lasciò ammanettare dalla polizia senza opporre resistenza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2006
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