Laurea e diploma nei tempi giusti. Solo venti su mille ci riescono

Il 30 per cento degli studenti è già in "ritardo" alle superiori e solo quattro su cento riescono a diventare dottori in otto anni

Laurea e diploma nei tempi giusti? Una doppietta che in Italia sembra essere quasi un’impresa tanto che su mille ragazzi sono solo una ventina quelli che riescono a farlo. Alla maggior parte degli studenti italiani serve invece più tempo, più dei cinque anni delle superiori e dei tre, considerando i percorsi di laurea triennale, universitari. È quanto emerge da una recente indagine dell’Istituto nazionale di statistica sui percorsi di studio e di lavoro dei diplomati nel 2004. La situazione è preoccupante se si considera che il "ritardo", per il 30 per cento degli studenti, è già presente negli anni delle superiori: tra i diplomati del 2001 sono poco più del 70 per cento quelli che riescono a concludere gli studi con regolarità.

L’indagine Istat passa poi in rassegna la carriera universitaria, scelta dal 62 per cento dei diplomati. Di questi solo il quattro per cento riesce ad ottenere un nuovo titolo di studio a tre anni dalla maturità. I tempi si allungano per tutti gli altri al punto che più dell’undici per cento di loro decide di mollare in anticipo. Alla base della scelta di troncare gli studi ad un passo dalla laurea, che riguarda il più delle volte i diplomati degli istituti professionali, ci sono diverse ragioni. Prima fra tutte, secondo l’Istat, sarebbe il forte impegno richiesto dallo studio, che blocca gli aspiranti dottori nel 35 per cento dei casi, ma anche la difficoltà di riuscire a conciliare gli orari accademici con i tempi lavorativi e per alcuni anche i costi delle rate degli atenei. 

Anche l‘andamento della carriera prima del diploma sembrerebbe avere molta influenza sulla performance universitaria: "gli studenti che non hanno avuto percorsi brillanti, in particolare quelli che hanno ripetuto uno o più anni scolastici – si legge nel rapporto – hanno una probabilità più alta di abbandonare l’università (quasi il 23 per cento rispetto al 10 dei non ripetenti)".
Nel dettaglio infine, i corsi con più intoppi sembrano essere quelli del gruppo scientifico (oltre il 16 per cento) e agrario (più del 14 per cento) mentre il minor numero di rinunce si trova per i corsi di architettura e dell’area medica e psicologica.

Un percorso diverso è stato invece scelto dal 13 per cento dei diplomati che alla vita accademica ha preferito la formazione professionale. La partecipazione più alta a questo tipo di corsi si registra tra i diplomati che hanno seguito studi superiori di tipo professionalizzante. I corsi più seguiti, conclude l’Istat, sono quelli di informatica, tecnologie e strumenti multimediali e telecomunicazioni che rappresentano poco meno della metà degli argomenti trattati seguiti da quelli di grafica, pubblicità e marketing.


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Pubblicato il 22 Agosto 2006
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