Unificazione delle stazioni: «È “il progetto” per Varese»
Gli scenari per la promozione del territorio varesino in un convegno organizzato dalle associazioni
«Varese deve pensare, osare, ambire». Per lo sviluppo varesino Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle infrastrutture, vuole stringere i tempi. Dal convegno sugli scenari e i progetti per la promozione del territorio organizzato questa mattina alle Ville Ponti dalle associazioni imprenditoriali incalza: «Si deve fare. Si devono superare i limiti ideologici che impediscono al nostro territorio di crescere. Servono risorse e consenso per colmare il deficit infrastrutturale che blocca lo sviluppo di questa provincia». Primo punto: i fondi. Le risorse pubbliche sono limitate mentre crescono sempre di più i bisogni del territorio. «Abbiamo stimato che l’esigenza di interventi per quest’area prevede opere per 31,2 miliardi di euro. Per la Pedemontana, la Bebremi e la tangenziale est ne servono otto. Quanto possiamo chiedere all’ente pubblico? Facendo un ottimo lavoro di intermediazione al massimo uno o due miliardi. Dobbiamo perciò accontentarci di fare solo il 15 per cento di quello che serve?».
Secondo punto: la collaborazione. Dove non arriva lo Stato, secondo l’assessore regionale, occorre aprire altre strade chiamando in gioco i privati, le imprese e le associazioni. Quello che è stato fatto questa mattina per il tema caldo della giornata la proposta di unificare le due stazioni di Varese. Proprio ieri la giunta regionale ha approvato la delibera per l’accordo di programma del progetto . Un’opera da più di 80 milioni di euro che potrebbe cambiare il volto della città. «L’obiettivo – ha spiegato Marco Barra Caracciolo, direttore di Ferrovie Nord Milano Ingegneria – è quello di creare un’unica struttura lasciando separate le gestioni del servizio ferroviario. Accanto alla nuova stazione dovrebbe sorgere un insieme di attività e servizi complementari».
Massima disponibilità e apertura sembrerebbe arrivare dalle amministrazioni locali. «La proposta di unire le due stazioni di Varese oggi non è solo all’ordine del giorno, ma in una fase più avanzata – ha commentato il sindaco di Varese Attilio Fontana -. Questo non è un progetto è “il progetto” per la città di Varese ma è impensabile che il Comune lo realizzi a sue spese per compiere quest’opera si dovranno coinvolgere altri soggetti e l’intervento pubblico non sarà quello determinante». La necessità di individuare forme alternative al finanziamento statale è quello che ha trovato d’accordo tutti i relatori. «Questo progetto – ha aggiunto il consigliere regionale Giuseppe Adamoli – potrà essere portato a termine solo con l’iniezione di capitali privati, il ruolo del Comune sarà quello di guidarne la realizzazione in un’ottica di coinvolgimento degli enti locali vicini». D’accordo sull’opera e sulla sua necessità anche Villa Recalcati: «È stata inserita nel piano strategico di rilancio di tutto il territorio provinciale – ha spiegato il vicepresidente della Provincia di Varese, Giorgio De Wolf -. La giornata di oggi va nella giusta direzione: il confronto deve opporre parte pubblica e parte privata. Tutto il territorio deve partecipare alla "governace"».
«Quella di oggi – ha sottolineato Angelo Belloli, presidente della Camera di Commercio di Varese – è una giornata importante dal punto di vista del metodo e del contenuto. È una delle poche volte in cui le associazioni si sono riunite per affrontare in comune un’iniziativa che le coinvolge tutte. Penso che gli attori politici non possano sottrarsi al dibattito che gli proporremo oggi. Il progetto dell’unificazione delle stazioni è innovativo e avrà enormi risvolti sia dal punto di vista infrastrutturale che da quello della riqualificazione della città».
«È uno degli elementi fondamentali per la mobilità a Varese – ha osservato, a margine, Marino Bergamaschi direttore dell’associazione artigiani – unificare i due nodi contribuirà a razionalizzare il flusso del traffico verso il centro e dal centro a Milano. È estremamente importante che il dibattito coinvolga tutte le associazioni. La decisione finale spetterà sempre alle autonomie locali ma siamo noi a conoscere i problemi e a sottoporre al loro esame delle soluzioni». «Questa è la prova che ci possono essere identità di vedute su progetti importanti per la provincia – ha commentato Vittorio Gandini, direttore dell’Unione degli industriali –l’accorpamento delle stazioni servirà a riqualificare un’area fondamentale della città. Dalla parte dei soggetti coinvolti servirà coesione e decisioni».
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