Castello di Belforte, crolla un muro nell’ala seicentesca

Il cedimento strutturale lo scorso venerdì 21 ottobre. A breve cominceranno i lavori di messa in sicurezza. Mirabelli denuncia: "Avanti così, ci sarà poco da salvare"

 Si sente di continuo parlare di nuovi progetti per rendere Varese appetibile dal punto di vista turistico. Tutto bene, se non fosse che annualmente si devono registrare i crolli ad una di quelle bellezze che già ci sono, ma che devono essere rimesse in sesto: il Castello di Belforte. Venerdì scorso l’ultimo crollo: alle 10.15 la signora Valeria Caccia, una delle due arzille sorelle che abitano proprio di fianco al rudere, mentre rifaceva il letto, ha sentito un boato e poi ha visto il fumo e la polvere uscire dalle macerie. A cedere questa volta una parte dell’ala seicentesca, la più bella e meglio conservata, quella, per capirci (anche se sono pochi i privilegiati che hanno potuto ammirare l’interno del castello) dove si trova il colonnato.  

Galleria fotografica

Crollo al Castello di Belforte 4 di 11

I lavori di messa in sicurezza e recupero di parte del castello (il tetto) sono stati affidati alla ditta milanese “Compagnia Italiana Costruzioni” scelta da Iper, che ha “sponsorizzato” per 450 mila euro per il “salvataggio” di parte dello stabile. Dopo i primi lavori,  partiti a gennaio e finiti a giugno, la ditta attendeva il via libera della Sovrintendenza, giunto da pochi giorni. Il castello è per quattro quinti di proprietà del Comune di Varese (il resto è di un erede della famiglia Tenconi: abita a Genova e pare non abbia nessuna intenzione di cedere il suo lotto), che per rinforzare i muri esterni aveva già speso 180 mila euro nel 2003. Chiamato in causa, l’assessore ai Lavori Pubblici Gladiseo Zagatto minimizza: «Ho parlato con la ditta che si occupa del recupero – spiega -: il crollo è stato minimo e di una parte già pericolante. Niente di drammatico dunque. I lavori riguardano il tetto e dovrebbero terminare nel giro di sei mesi: il cantiere partirà presto, sono arrivati i permessi della Sovrintendenza dei Beni Culturali. L’idea è quella di proseguire, cercando fondi per rendere fruibile il castello ai cittadini: ci stiamo lavorando».  

Non ci sta Fabrizio Mirabelli, segretario cittadino dei Ds: «Il fatto che il Comune non sapesse neppure del crollo – commenta – spiega da solo l’interesse di Palazzo Estense per il castello di Belforte. Mi stupisce il silenzio che circonda questa bellezza varesina, la più antica della città: se non si fa attenzione e non si monitora l’avanzamento dei lavori, il castello cade pezzo a pezzo e rimarrà ben poco da salvare». E intorno al castello rimane il disagio delle signore Caccia: via Scoglio di Quarto, collegamento con via Calatafimi e viale Belforte, è inaccessibile da circa tre anni. Le promesse di messa in sicurezza e pulizia della strada non sono state mantenute, quando piove l’acqua arriva quasi in casa e animali di vario tipo fanno spesso capolino sulla soglia di casa. E pensare che secoli fa Federico Barbarossa fu uno degli illustri ospiti del castello di Belforte. Secoli fa, appunto.   

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 26 Ottobre 2006
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Crollo al Castello di Belforte 4 di 11

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.