Anche i monumenti si ammalano di inquinamento

Da due anni una ricercatrice dell'Università dell'Insubria sta studiando gli effetti delle polveri sottili sui monumenti storici

Polveri, sottili e insidiose, minacciano anche i monumenti.
Quali sono le conseguenze dei nuovi inquinanti per le opere architettoniche? Se lo sono chiesto i ricercatori dell’Università dell’Insubria che hanno messo sotto osservazione alcuni monumenti di Como:

«Il nostro obiettivo era quello di verificare il particolato atmosferico che si deposita in quantità nel corso degli anni – spiega Laura Rampazzi, ricercatrice del dipartimento di Scienze chimiche ed ambientali dell’Università dell’Insubria – Anche le grandi superfice possono diventare una cartina di tornasole sulla qualità dell’aria. In genere, i monumenti pubblici, che vengono ripuliti con minor frequenza di quelli privati, possono fornire  molte notizie».

In due anni di controlli, i ricercatori hanno trovato diverse quantità di polveri: « Abbiamo tenuto sotto analisi la fontana di piazza Camerlata – spiega ancora la ricercatrice – abbiamo riscontrato che l’inquinamento è presente in quantità differente a seconda dell’altezza. L’inquinamento dipende anche dal vento, dalla piovosità».

Gli studiosi dell’Insubria hanno messo a confronto i monumenti di Como e quelli di Gravedona: « Sicuramente abbiamo verificato che l’inquinamento è diverso – spiega la riceratrice Rampazzi – soprattutto a causa del traffico veicolare. Devo dire, che la quantità di inquinati rilevati non è comunque molto preoccupante, anche se l’aumento di nuovi inquinanti di natura antropica alla lunga deve allarmare. E non si può opensare che basti una giornata di stop alle auto per cambiare la situazione».

Le polveri presenti nell’aria, comunque, vanno tenute sotto controllo anche per lo stato di salute dei monumenti: «Sono opere delicate, difficili da restaurare. È indubbio che va tutelata innanzitutto la salute delle persone, ma non bisogna sottovalutare i monumenti di valore storico».

Per il momento Laura Rampazzi e la sua equipe assicurano attenzione per le opere architettoniche grazie ad alcuni finanziamenti della Regione Lombardia: «Ne stiamo cercando ancora . Non sono tanto i bandi per richiedere fondi. Per i monumenti non c’è ancora tanto interesse…»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Gennaio 2007
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