Incendio alla Chimitex, un morto e un ferito
Il bilancio provvisorio confermato dalle autorità. Evacuate le maestranze e le abitazioni circostanti. L'assessore: "Esclusi rischi per le persone"
E’ di un morto e di un ferito il bilancio dell’esplosione avvenuta questa mattina, 27 luglio alla Chimitex, azienda specializzata nella distribuzione di una vasta gamma di prodotti chimici nel settore tessile. Lo scoppio, avvenuto in un magazzino, si è verificato poco prima delle 11.30. L’operaio morto è Alessandro Bellani, 37 anni di Saronno, magazziniere, mentre l’altro lavoratore ferito, Federico Olivieri, classe ’52, è ricoverato all’ospedale di Busto Arsizio. Le sue condizioni non appaiono molto gravi, ma è stato sottoposto ad una Tac per escludere ulteriori danni: ha riportato un trauma da pressione ad un orecchio e ustioni non gravi al volto. Un terzo operaio, all’interno del capannone al momento dell’esplosione, sarebbe uscito illeso dallo scoppio.
L’esplosione è avvenuta in un locale di stoccaggio posto sul retro dell’azienda e non quindi nel corpo principale della stessa. La sostanza che ha causato l’incidente è il clorito di sodio, che reagisce violentemente a contatto con materie organiche.
La dinamica: i fusti col clorito erano trasportati da un muletto, un urto ha provocato la caduta di un barile e gli operai, si parla di tre persone, sono fuggiti come da procedura ma Alessandro Bellani non ce l’ha fatta a scappare per pochi metri. Il suo corpo è stato infatti trovato appena al di fuori del capannone saltato in aria, coperto dalle macerie del tetto crollato in seguito alla forte esplosione. Il tutto è durato pochi secondi, ma secondo gli operatori sul posto il magazziniere si è reso conto del pericolo ed è stato scaraventato fuori dal capannone dalla forza dell’esplosione.
All’interno del magazzino erano contenuti, secondo le fonti ufficiali, diversi tipi di materiali, alcuni in polvere, altri liquidi: probabile che umidità e caldo abbiano favorito l’esplosione, scaturita però necessariamente dal contatto del clorito di sodio con altro materiale. Gli inquirenti, che hanno posto sotto sequestro la ditta, chiariranno se ci sono responsabilità ed errori alla base dell’incidente: ci sono infatti regole precise per il trasporto e lo stoccaggio di questi tipi di materiale e mescolarli anche in minima parte può provocare esplosioni ed incidenti, come quello che ha portato alla morte di Alessandro Bellani. L’area interessata dallo scoppio è di circa 1000 metri quadrati.
A breve distanza serbatoi con sostanze chimiche assai pericolose in caso di esplosione, come l’urea: fortunatamente non sono stati coinvolti. Secondo l’assessore all’ambiente del Comune di Fagnano, Roberto Raccanelli, «sono esclusi rischi per la popolazione; dopo l’esplosione è scattato il piano previsto in questi casi». I comuni di Cassano Magnago, Solbiate Olona, Cairate e Fagnano Olona hanno comunque invitato la popolazione a rimanere nelle case con le finestre chiuse. Sul posto è intervenuta la protezione civile, il 118, Vigili del Fuoco in forze (una ventina di squadre) con anche mezzi Nbc provenienti da Milano. Le strade d’accesso all’azienda sono state chiuse al transito della auto mentre gli operai e gli impiegati sono stati evacuati, come anche l’asilo nido; alcuni dipendenti hanno trovato riparo nel cortile della vicina azienda Faciba. La zona circostante alla Chimitex è inoltre stata evacuata nell’arco di 500 metri. Per ore sui tetti dei capannoni è stata visibile un’alta colonna di fumo, secondo le rilevazioni di Arpa e Asl non tossica, mentre nell’aria circolava un forte odore di bruciato.
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