“Abbiamo perso un pezzo della nostra città”

L'incendio di Palazzo Visconti domato intorno alle 13, numerosi i danni arrecati alla struttura del ‘500, dal tetto in legno agli affreschi presenti. Il sindaco: «L’edificio non morirà, in qualche maniera tornerà a splendere»

Un pezzo di storia che se ne è andata, nel giro di una mattinata. Palazzo Visconti, vecchia sede della Pretura saronnese e oggi sede delle associazioni della città, è stato letteralmente divorato dalle fiamme, accese accidentalmente da una delle associazioni presenti nell’edificio. Di ingenti proporzioni i danni arrecati alla struttura costruita nel ‘500, da anni al centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale che vi avrebbe voluto insediare la nuova sede del Municipio. Il progetto era stato studiato per cinque anni e aveva avuto il via libera persino dalla Sovrintendenza, ma nella scorsa primavera la doccia fredda della finanziaria che ha impedito al comune di Saronno di accendere qualsiasi mutuo per non essere rientrato nel patto di stabilità.

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E così non si sono trovati i soldi per ristrutturare l’ultimo pezzo storico della città ancora decadente. L’avvisaglia di una certa precarietà della struttura era stata segnalata anche da un precedente incendio che aveva compito l’adiacente ex sede dei vigili del fuoco, che invece sarà abbattuta a tempi brevi.
Sul posto, oltre al pronto intervento dei vigili del fuoco, presenti con diverse squadre da Varese, Saronno Legnano e Lo mazzo, sono accordi quasi tutti i membri della Giunta Comunale, in primis il sindaco Pierluigi Gilli che a stento e riuscito a trattenere delle lacrime. Da sempre, infatti, dal suo primo mandato come sindaco, la ristrutturazione del Palazzo è sempre stata il suo sogno. Come quello di tanti saronnesi che hanno visto in questi anni risorgere un centro storico che vanta un’isola pedonale forse tra le più grandi della provincia.

«Palazzo Visconti non è morto, tornerà a splendere, ci vorranno degli anni forse ma sarà così – spiega Gilli che ha già approntato un’ordinanza per liberare il palazzo da tutte le oltre 20 associazioni presenti che saranno trasferite nei locali vuoti della scuola ex Pizzigoni -. Abbiamo perso un pezzo storico della città a causa di qualche sconsiderato, ora dobbiamo correre ai ripari per salvare quel che rimane. Il palazzo naturalmente è stato dichiarato inagibile e per fortuna abbiamo già verificato di avere in mano un’ottima polizza assicurativa. Nei prossimi giorni stanzieremo subito le somme necessarie per rifare il tetto, prima che le condizioni meteorologiche peggiorino ulteriormente rovinando quel che rimane dell’area colpita dalle fiamme».

Si parla di cifre ragguardevoli, forse di qualche centinaio di migliaio di euro, ma la rabbia del primo cittadino è verso la finanziaria che impedisce al comune di accendere mutui: «Avevamo tutto pronto, compreso il progetto definitivo. Per fortuna che i nostri tecnici comunali per stenderlo hanno documentato tutto nel minimo dettaglio. Grazie a ciò, appena si potrà mettere mano all’intero edificio, potremo ricostruirlo esattamente come era prima. Non sappiamo quando, ma sarà così. L’unico rammarico è che no sarà io a tagliare il nastro. Ma l’importante è che l’opera torni alla città il prima possibile, prima che la situazione peggiori ulteriormente».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Settembre 2007
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