Chiude il cavalcavia di via del Roccolo, protestano i residenti
Tre mesi di chiusura per i lavori del nodo ferroviario. Aperto il collegamento per via Ca' Bianca, ma la zona è tagliata fuori da viale Lombardia. Via Castellanza? «Un autodromo»
A Busto Arsizio il fronte della protesta non dorme mai: al centro, sempre i lavori per il nodo ferroviario FS-FNM. Questa volta a scatenare un gruppo di residenti è la chiusura del cavalcavia di via del Roccolo, da oggi e per i prossimi tre mesi. Prospettiva che appare gravosa soprattutto a chi, in là con gli anni, vi passa ogni giorno apiedi o in bibcicletta per recarsi nella vicina zona di viale Lombardia, che ora diveneterà per qualche tempo decisamente più lontana. La contestuale apertura del sottopasso di via Ca’ Bianca, collegato al tratto esterno della via Castellanza, risolve il problema del collegamento verso la zona dello stadio, ma per viale Lombardia il discorso è diverso. Dalla rotonda, recente e già invasa di erbacce, ai piedi dell’imbocco sud del cavalcavia si dovrà svoltare a sinistra nella parte più stretta di via Castellanza e arrivare fino in zona Tre Ponti per poter raggiungere il viale con le sue attività commerciali.
Ai residenti (pochi, per fortuna) della zona si sono aggiunte un paio di rappresentanti del comitato di via Gioberti, già "esperto" di lotte consimili dopo il lungo braccio di ferro con Comune e Ferrovie Nord per ottenere un collegamento con l’esterno del viluppo di binari e trincee in costruzione. Con loro anche il consigliere comunale di Rifondazione Comunista Antonello Corrado e il segretario del PdCI bustese Cosimo Cerardi, che sosterranno la proposta dei residenti di poter disporre, per il tempo dei lavori, di un pulmino-navetta (con orari da definire) che li colleghi con viale Lombardia. «Visto il disagio che si arreca a queste persone è il minimo» commenta Cerardi; «spero che prima di chiudere avessero ben valutato tutte le opportunità di limitare la durata della chiusura al traffico».
Il traffico si riversa ora pesantemente sul tratto di via Castellanza che punta verso l’interno della città. La signora Maria Arabia, che risiede lì, ricorda di aver già invano presentato un esposto al Comune con tanto di firme dei residenti più di 18 mesi or sono per ottenere la possa di dossi rallentatori, visto che il tratto di strada è stretto e senza marciapiede, «e chi esce dal suo portone rischia di essere travolto». Rischio da oggi aumentato, sottolinea, visto l’intenso traffico aggiuntivo generato da auto e camion i cui conducenti ancora non sapevano della chiusura del cavalcavia.
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