Palazzo Visconti, la rabbia dei cittadini

Il giorno dopo le fiamme che hanno distrutto parte dell’ex Pretura i cittadini si interrogano: «Ora non si può più stare a guardare, si deve fare qualcosa»

Rabbia e incredulità. Sono i sentimenti che dominano in città dopo le fiamme che hanno distrutto un’ala di Palazzo Visconti venerdì mattina, 28 settembre a Saronno. Tra ricordi e nostalgia per una struttura abbandonata e in attesa di essere ristrutturata da troppi anni, i saronnesi si interrogano su quanto accaduto, se si poteva evitare di perdere un pezzo della loro storia così importante. «Non ci voglio credere – racconta Anna cliente del bar Garibaldi in piazza Libertà a Saronno -. Era l’ultima parte della città ancora da ristrutturare. Aspettavo da tanto lo facessero. È un peccato». «Lasciare così quel palazzo per tutti quegli anni è un delitto – raccontano i proprietari del bar, Silvana, Danilo e Paolo -. È come se ci fosse un vecchio muro in città, una macchia. Con tutto quello che è stato rifatto mancava solo Palazzo Visconti. Ci si trovava con la compagnia sul muretto all’entrata, ci sono dei bei ricordi e vederlo ridotto così ci fa solo arrabbiare».

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Ed è proprio la rabbia a dominare tra i sentimenti, intanto che i ricordi riaffiorano nostalgici: «Sono almeno una dozzina di anni che dicono che ci metteranno le mani – racconta Giuseppe, 70 anni, a Saranno dagli anni ’60, ma che considera ormai la sua città -. I soldi c’erano e ora dicono che sono finiti. Si è riportato tutto il centro come era all’inizio del ‘900, si vede dalle vecchie fotografie, e ora quello scorcio stona con tutto il resto».
«Adesso dovranno fare per forza qualcosa – racconta Lino, da 40 anni in città -. Così com’è, Palazzo Visconti  è uno scempio urbanistico. Questo incendio è un danno enorme per la città, per la propria cultura e memoria. Mi ricordo quando partecipai a un processo, non c’entravo nulla ero solo un testimone, ma era un’altra cosa vederlo vivere».

«È l’ultimo grande bene che Saronno meriterebbe gli venisse restituito – racconta Virginio, da 32 anni a Saronno -. È successo questo disastro, ma si poteva evitare, forse con un po’ più di buon senso e attenzione. Poi abbiamo la caserma dei pompieri e non abbiamo i pompieri. Se ci fossero stati, sarebbero sicuramente arrivati prima ed evitato più danni. Ma non sarebbe dovuto comunque accadere. Adesso gli amministratori sono obbligati a fare qualcosa di più che le parole».

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Pubblicato il 29 Settembre 2007
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