L’Aids non fa più paura. Ma è un errore abbassare la guardia
Il primo dicembre ricorre la Giornata Mondiale dell'Aids. Anche nella nostra provincia i contagi sono in diminuzione. L'Asl ha aperto un centro riservato alla cura delle malattie sessuali
Sono oltre 54.000 le persone malate di Aids in Italia. I sieropositivi sono 120.000, con un ritmo che si attesta attorno ai 3500 nuovi casi all’anno.
Rispetto a vent’anni fa, la malattia non fa più paura: la mortalità si è drasticamente ridotta passando dal 100% del 1987 all’8,8% del 2006.
La situazione, però, non deve leggittimare un allentamento dell’attenzione.
Il virus non è stato sconfitto: i farmaci, costosissimi, e l’adozione di comportamenti "sicuri" hanno ridotto la casistica mortale ma non garantiscono la guarigione.
Negli ultimi sette anni, il virus ha modificato il suo target. È nettamente migliorata la situazione per quanto riguarda i tossicodipendenti, oggi i comportamenti più rischiosi sono quelli sessuali: il 43,8% dei nuovi casi è legato a rapporti eterosessuali, il 20,9% a rapporti omosessuali e il 27% è legato alla tossicodipendenza.
Nella nostra provincia, le persone affette da HIV sono 1350. Si tratta, per lo più, di pazienti da anni in carico al servizio sanitario.
Le fasce di età più complite sono quelle tra il 1962 e il 1972, quasi tutti tossicodipendenti. Il distretto con il maggior numero di sieropositivi è quello di Gallarate, seguito da Varese, Cittiglio e Busto Arsizio.
Negli ultimi sette anni, anche la percentuale di contagi nuovi si è notevolmente abbassata: si parla di 300 nuovi pazienti, numero che si ulteriormente assottigliato ( poco meno di sessanta) nell’ultimo biennio.
«Oggi, il pericolo maggiore viene dalla scarsa percezione del rischio – spiega il dottor Fabio Banfi, direttore sanitario dell’Asl – in genere, passa molto tempo tra il contagio e la sua scoperta, che avviene quando si manifestano le patologie correlate alla malattia conclamata. In questi casi il rischio di contagio inconsapevole è altissima».
Il turismo sessuale è uno dei veicoli ricorrenti nei casi di nuove malattie, a causa della diffusione del virus in luoghi esotici e dello scarso rispetto di norme comportamentali adeguate.
Per affrontare le molte patologie collegate alla sfera sessuale ( Ads, epatite, sifilide, gonorrea, condilomi, clamidie, ecc) nella sede dell’Asl di via Rossi è stato aperto un Centro per le Malattie Sessualmente Trasmissibilie (MTS) a cui ci si può rivolgere in maniera del tutto anonima e gratuita. Per prendere appuntamento è sufficiente telefonare al numero verde 800012080: «Il centro offre un servizio di conselling psicologico e medico – spiega la dottoressa Franca Sambo, direttore del MTS – Nel primo anno di atrtività abbiamo effettuato 320 prestazioni».
In occasione del primo dicembre, in alcuni bar e locali del territorio si potrà trovare materiale informativo e pacchettini di profilattici distribuito dal Dipartimento delle Dipendenze dell’Asl.
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