Etty Hillesum e Goti Bauer: le donne nella tragedia dell’olocausto

Due spettacoli, in programma tra venerdì e domenica, raccontano tragiche storie di deportazione. Appuntamento alla Cooperativa Belforte con Betty Colombo e al Teatrino

Domenica ricorrerà la Giornata della Memoria, un giorno che si ripete ogni anno per non farci dimenticare la tragedia dell’olocausto, e per far sì che non possano ripetersi ancora follie del genere. In provincia saranno moltissimi gli eventi legati a questo tema, tra mostre, incontri e convegni.

In questa offerta, ci sono anche due storie,  quelle raccontate dallo spettacolo di Betty Colombo previsto per venerdì 25 gennaio alla Cooperativa Biumo & Belforte, e quella di “Etty Hillesum”, lo spettacolo in programma al Teatrino di via Sacco sabato e domenica.

Betty Colombo reciterà su richiesta dell’Anpi il suo testo “Gli artigli della memoria”, ispirato alla storia di Goti Bauer così come viene raccontata nel testo “Come una rana d’inverno” di Daniela Padoan.  Goti Bauer fu arrestata in provincia di Varese, sul confine svizzero, a causa del tradimento dei “passatori”, il 1°maggio 1944. Deportata ad Auschwitz insieme ai genitori e al fratello, il 16 maggio 1944, fu liberata a Theresienstadt l’8 maggio 1945, unica sopravvissuta della sua famiglia.

«Ho voluta raccontare questa storia attraverso le paure dei piccoli gesti quotidiani», spiega Betty Colombo, «Credo che questo sia un modo per capire come crudeltà del genere possano intaccarci in modo profondo: le violenze intime sono state ancora peggiori delle fisiche». Un ruolo doloroso, quindi, che Colombo affronterà rimandandosi principalmente al lavoro di Primo Levi: «Il suo è un testo fondamentale, “Se questo è un uomo” ha riaperto una modalità di raccontare queste stragi, alle quali nessuno credeva».

L’appuntamento è fissato per le 21, in viale Belforte 165.

Un’altra storia di donna tra le tragedie dell’olocausto è quella raccontata in “Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio”, in programma al Teatrino di via Sacco sabato alle 21 e domenica alle 18. Lo spettacolo racconta gli ultimi tre anni di vita della ventiseienne Etty Hillesum, straordinaria ragazza ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943.

La vicenda non sarà narrata da occhio esterno, ma la vedremo rivivere attraverso il punto di vista della stessa protagonista, che racconterà con le parole del suo diario e delle sue lettere tutto il suo cambiamento umano e spirituale, le sue passioni, la sua conversione. Attraverso i suoi occhi leggeremo un pezzo drammatico della storia Olandese (ed Europea) sul finire della Seconda Guerra Mondiale.  Il monologo sarà accompagnato da canzoni yiddish e da musiche originali composte dal musicista Ferdinando Baroffio.

L’ingresso è libero, per ulteriori informazioni e prenotazioni contattate l’associazione culturale Il Vellone: 3462276946.                         

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Pubblicato il 23 Gennaio 2008
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