“Politiche attive del lavoro abbandonate per una scelta individuale”
Cgil, Cisl e Uil attaccano Reguzzoni: "Prima di andare a Roma, ci sarebbe stato ben altro da fare, congelati 8 milioni di fondi destinati a 1300 lavoratori"
«Prima di andare a Roma per fare i propri interessi, ci sarebbe stato ben altro da fare». L’attacco, diretto e senza mezzi termini, arriva da Cgil, Cisl e Uil a Marco Reguzzoni, presidente dimissionario della Provincia di Varese. I segretari provinciali delle tre sigle confederali, rispettivamente Ivana Brunato, Carmela Tascone e Marco Molteni, criticano pesantemente la scelta di Reguzzoni di candidarsi per una poltrona in Parlamento, quando sul territorio restano alcune partite da giocare che senza una regia politica e senza un ente istituzionale che coordini i lavori non possono essere portate avanti. Prima fra tutte quella delle “Politiche attive del lavoro”, iniziativa nata all’interno della commissione omonima a seguito delle crisi del tessile e della Whirlpool nell’estate 2006: riuniti al tavolo le associazioni datoriali, i sindacati e, appunto, la Provincia. Tutto è però bloccato da circa un anno, da quando cioè Villa Recalcati ha cambiato i vertici. Ora la prospettiva di nuove elezioni che rallenteranno ulteriormente i lavori, lasciando congelati 8 milioni di euro destinati ad aiutare circa 1300 persone espulse dal mondo del lavoro, che il progetto avrebbe accompagnato nella formazione, nell’orientamento e nel reinserimento.
«Siamo sconcertati – commentano Molteni, Brunato e Tascone -, per la scelta di un singolo si blocca un percorso nel quale la provincia di Varese era all’avanguardia assoluta. Si è attesa prima la modifica della legge regionale 22, poi la Provincia avrebbe dovuto ratificare ed avviare la nuova fase, ma le riunioni, l’ultima questa mattina, sono state continuamente rinviate: la gente però non può aspettare, si tratta di migliaia di donne, stranieri monoreddito e uomini disoccupati, in cassa integrazione o licenziati che con un progetto innovativo e serio potevano essere aiutati a ritrovare un’occupazione. La scelta di abbandonare tutto è irresponsabile, gravissima, soprattutto perché è una decisione presa sopra le teste dei lavoratori».
La Provincia di Varese nel 2006 è stata la prima a dare vita alla commissione “Politiche attive del lavoro”: altri territori si erano adeguati e ora ci hanno superato, Bergamo, Milano, Lecco e Como principalmente. Tra i progetti avviati, anche sperimentazioni innovative come l’autoimprenditorialità, progetti individuali e anche collettivi destinati ad interi gruppi di lavoro di aziende in crisi. Anche per quanto riguarda i contratti erano previsti incentivi alle aziende che trasformavano i rapporti a termine in contratti a tempo indeterminato: «Tutte cose che avrebbero solo dovuto avere il via libera – dicono i tre segretari provinciali -, ma che per la scelta di un singolo si bloccano. Ci sentiamo presi in giro».
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.