Paccioretti: “Basta invenzioni, per me parlano i fatti”
L'ex assessore replica con una nota a quelle che lui stesso definisce “cattiverie di chi ha il tempo di inventarsi una realtà tutta sua"
Emilio Paccioretti, ex assessore di Somarate, replica con una nota inviata alla redazione a quelle che lui stesso definisce “cattiverie di chi ha il tempo di inventarsi una realtà tutta sua”. Si tratta delle accuse delle minoranze (Lega Nord e Pdl in testa, ma anche la Lista Civica) e dei sospetti che le opposizioni hanno sparso a piene mani nelle ultime settimane. Di seguito le parole dell’ex assessore Paccioretti, passato alla direzione della Fondazione Montevecchio
Ci sono persone che hanno del gran tempo da perdere e amano inventarsi la realtà all’insegna di una discreta fantasia e perfidia, con l’obiettivo di cercare di screditare le persone. Ma i fatti sono più forti delle parole.
La proposta deliberativa delle minoranze di ben 6-7 pagine, che mi riguarda, e scritta con lo stesso stile delle lettere anonime che a arrivano ogni tanto in comune, piene di ingiurie velate, allusioni vigliacche etc. La trasmetterò al Comandante dei Carabinieri chiedendo l’apertura di un indagine, perché probabilmente tra i firmatari si nasconde uno o più diffamatori in genere anonimi.
Il contenuto del lungo documento si può riassumere in tre/quattro punti.
a) Una serie di illazioni basate sul nulla.
b) Sottovalutazione e sopravvalutazione del ruolo del sottoscritto. O ho fatto troppo o troppo poco. Una cosa o l’altra. Impossibile tutte due insieme.”Sindaco Ombra” è un ruolo che non mi si addice, perché purtroppo tendo sempre ad espormi in prima persona. Le persone ombra hanno altre caratteristiche.
c) Non rassegnazione ad essere stati esclusi dopo 12 dall’amministrazione grazie anche al contributo del sottoscritto, che nel frattempo si sta dando da fare perché questa esclusione continui anche per la prossima legislatura. Visti gli oppositori non dovrebbe essere difficile.
d) Grande attenzione alle questioni urbanistiche, per le quali lo scrivente si è impegnato proprio nel senso opposto: tagliare fuori operatori locali che sostanzialmente vivevano prevalentemente di commesse pubbliche, progettate malamente, dai costi incrementali etc. Il criterio che in questi casi ho cercato e cerco di applicare e di parlare e coinvolgere direttamente i proprietari. Per evitare ad es, che qualcuno in commissione si opponga ad es. all’acquisto di bene pubblico, mentre su un altro tavolo tratti un suo mandato d’agenzia, privato, per la la vendita quale intermediario della stessa proprietà. Mi sono battuto e mi batto per risolvere l’obbrobrio del centro storico, pzza e dintorni, di S.Macario. In uno stato di degrado, totale grazie anche al contributo dei uno dei primi firmatari del documento, che con un pezzo di casa in via S.Michele al Carso da anni compromette la sicurezza dei passanti. Per cui colgo l’occasione per invitare l’ufficio tecnico e i vigili urbani a fare uno scrupoloso sopraluogo perché al più presto l’edificio venga messo in sicurezza a spese del proprietario, sempre pronto a dare lezione di interesse pubblico a tutti.
Personalmente sia come cittadino, che come tecnico con un ruolo e fine importante: salvaguardare e valorizzare Villa Montevecchio come patrimonio dell’intera comunità, continuerò a far parte di questa amministrazione e a seguire come membro di maggioranza le questioni di maggior interesse per lo sviluppo della città: PII., Centri storici, PGT, lavori pubblici, etc.
Vicenda delle mie dimissioni. Come sanno i ben informati di maggioranza e minoranza, avevo deciso di dimettermi da sei mesi proprio per dar vita alla fondazione Montevecchio (altro bene a lungo trascurato dalle amministrazioni precedenti, neppure l’accatastamento era stato fatto, la villa risultava ancora come abitazione civile), la vicenda precari è coincisa con la costituzione della fondazione e le dimissioni conseguenti. Non male, in fondo si è data visibilità a due impostazioni diverse. Quale sia di interesse di piccole corporazioni parasindacali, invece che della maggioranza dei cittadini basta parlare con la gente per strada la domenica mattina o nei bar. La gente ha capito sia i ricatti di una minoranza di parenti, moglie, cognate, mamme, suocere e mariti coalizzati in una sorta di sindacato, sia la strumentalità della minoranza.
Ci tengo a ribadire che in tutto il periodo in cui io ho fatto l’assessore mai sono stato in conflitto di interesse ( tanto meno per i corsi di formazione, svolti dagli stessi che in Università lavorano per la Regione Lombardia, Comune limitrofi di centro destra, provincia, etc.) , come invece qualche consigliere di minoranza e, nella vicenda precari anche di maggioranza, costretti ad abbandonare l’aula perché erano in approvazione progetti propri o l’assunzione di propri congiunti.
Di fatto non mi sono mai occupato di gestione del personale, ma solo di introdurre sistemi di pianificazione e controllo. Dai dipendenti comunali che hanno collaborato con me non ho avuto che la massima disponibilità e collaborazione. Da loro ho ricevuto e continuo a ricevere attestati di stima e nostalgia in merito alla mia partenza. Ancora oggi qualcuno che sperava nell’isolamento di pochi facinorosi che condizionano tutti, mi accusano di non aver completato l’opera. Rimpiangono la mia franchezza nel denunciare modi di lavorare, processi troppo burocratici, orari inadeguati ai bisogni dei cittadini e dei servizi, etc. Speriamo tutti nel ministro Brunetta, nella on. Lanzillotta, o nell’on. Ichino, ex avvocato sindacale, oggi prof Universitario e parlamentare PD, del quale consiglio “I nulla facenti” ed Oscar Mondatori 9€ , e che al di là del titolo paradossale è un libricino di amore per la Pubblica Amministrazione.
Le mie piccole indennità contrariamente a chi arraffa anche quelle, sono state spese tutte in attività pubblica per la rappresentanza del ruolo che ricoprivo e l’ultima di Presidente del CdA, della Fondazione Montevecchio di 3000€ lordi, impostami dal notaio come rappresentante legale della Fondazione, per l’assicurazione sulla responsabilità civile di tutti i membri del Consiglio di amministrazione.
Ritengo che per quanto riguarda Samarate, il risultato elettorale del PD non sia per nulla stato un flop. Pur senza il sostegno di nessun piccolo apparato dei vecchi partiti, il risultato è stato tra i primi della provincia. (indebolito nel collegio per lo scarso risultato di Lonate dove il PD è all’opposizione). Anzi ritengo che una candidatura come la mia e più del 22% di consensi abbia espresso un bisogno di PD “scevro da vecchie storie e appartenenze” senza particolari sfumature e una forte base di partenza per far chiarezza di tutti gli opportunismi che un’alleanza come l’Unione si portava dentro a livello nazionale e si porta dentro a livello locale. L’opposizione di centro destra forse questo lo intuisce grazie a qualche spione della maggioranza , ma gioca male, scegliendosi sempre interlocutori e temi sbagliati che da soli bastano a ricompattare la maggioranza che anzi senza i miei strappi secondo il loro ragionamento non potrà che essere più forte di prima.
Se questo sarà il risultato bene ! Tutti più tranquilli e ciascuno al proprio posto. L’opposizione all’opposizione, la maggioranza alla maggioranza ed io in una posizione dove lavorerò come ho sempre lavorato perché questa maggioranza arrivi alla fine del mandato. Spero di riuscire a fare bene quello che so fare. Con ambizioni ben al di là però del livello locale o provinciale (ente che si vuole sciogliere), ma bensì a livello GLOCALE come si dice oggi: una sintesi di una visione e azione in mondo globale, pur senza perdere la propria identità territoriale. Una dimensione dove siamo già tutti immersi, solo che alcuni è bene che stiano a livello locale, al chiuso delle polemiche inutili in Consiglio Comunale e facendo parlare di sé al massimo sulla Prealpina evitando di fare brutte figure fuori da Samarate.
Gradirei inoltre che i giovani giornalisti che prendono per oro colato tutto quello che qualcuno gli passa, pur di scrivere un pezzo che qualcuno gli paga , verificassero i documenti e in questo caso noterebbero che su quello di mia censura manca una firma importante. Credo non sia casuale perché l’interessato sa le cose come stanno veramente e con questa non firma ha dimostrato un senso della propria dignità politica che i suoi colleghi non sempre hanno. Non a caso è l’unico politicamente capace di intendere e volere. Con lui e con altre persone ragionevoli, oggi fuori dalla Giunta cercherò di dialogare per costruire a Samarate un PD nuovo e per la prossima legislatura una maggioranza più compatta.
D’ora in avanti spero che i miei oppositori la smettano, parlerò solo della Fondazione Montevecchio e del suo sviluppo, un bene da rivalorizzare rapidamente, pena la denuncia di tutti quelli che negli anni precedenti l’hanno pesantemente trascurato.
Emilio Paccioretti
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