Sull’Olona in canoa: «La nostra piccola Amazzonia»
Nuova discesa di 7 ambientalisti con apertura di altri tratti, da Castiglione a Fagnano: «Ormai canoare sull’Olona è una realtà. Un messaggio agli amministratori per un fiume più pulito»
«Abbiamo disceso l’Olona con la canoa. La paura di cadere ci ha limitato, ma siamo riusciti a fare qualche bella foto». Un primo commento a freddo dei due “esploratori” che per la seconda volta sono entrati con le loro canoe nell’Olona. A Maurizio Alberti e Paolo Carlesso si sono aggiunti, domenica scorsa, altri 5 canoisti che hanno effettuato il tragitto aperto a inizio mese da Alberti e Carlesso, da Cartiglione a Torba. I due canoisti più esperti hanno invece aperto un nuovo tratto, da Cairate a Fagnano. La motivazione è tanto semplice quanto ambientalista: oltre a promuovere attraverso questa avventura il parco Rile Tenore Olona e le sue bellezze, i caoisti chiedono un’impegno agli amministratori per un fiume Olona più pulito.
«Il nuovo tratto che abbiamo disceso è molto suggestivo – spiega Alberti -, una sola difficoltà, rapida con cascatella, per il resto il fiume scorre dolcemente zigzagando tra il verde e gli unici spettatori erano aironi, colonie con piccoli anatroccoli che uscivano per nascondersi subito tra il verde, e c’era anche un bellissimo pennuto più piccolo dell’airone ma con un aspetto più massiccio ed una striscia nera all’altezza degli occhi. Non siamo esperti dell’avifauna e i tentativi di fotografarli con la canoa dondolante e la paura di un bagno nelle acque che non sono ancora chiare e fresche e dolci sono falliti. L’impressione era comunque quella di scendere , con le debite proporzioni, un fiume dell’Amazzonia».
Alla partenza sulle rive del fiume si è presentato anche Gaspare Tronconi, un industriale con azienda sull’Olona che ha vissuto da decenni le vicende del fiume che si è meravigliosamente sorpreso di vedere due canoe entrare in acqua e partire dal ponte della sua fabbrica. «Credeva di aver visto tutto sul suo fiume ma per lui, così come per tutti, l’Olona deve diventare anche meta di svago e natura, comprese le canoe, basta pensare ai fiumi della Francia o della Germania, allora perché no in provincia di Varese? – spiega Alberti -. Nel momento in cui si solleva l’interesse, le nostre discese servono per questo, allora ci si augura che nessuno più si nasconda dietro il muro dell’indifferenza: gli amministratori devono impiegare il massimo dello sforzo per rendere l’acqua pulita e i depuratori pienamente efficienti, per effettuare controlli periodici e sanzionare gli inquinatori».
«È nostra intenzione sviluppare una mappatura di tutto il percorso navigabile del fiume con tutte le difficoltà – conclude il canoista -. Ormai canoare sull’Olona è una realtà, dobbiamo crescere, rispettare le colonie di uccelli e ribadire ai sindaci che vogliamo l’Olona pulito».
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