Barcucci (Legambiente): “Stadio nuovo non ci servi affatto”
Le obiezioni del presidente del circolo bustese del Cigno Verde: al centro la difesa integrale del residuo territorio a verde contro ulteriori urbanizzazioni
Riceviamo e pubblichiamo
Nella mia qualità di Presidente del circolo Busto Arsizio di Legambiente voglio estendere alla Cittadinanza ed all’Amministrazione le recenti novità in campo urbanistico e sostenibilità ambientale.
Il consumo di suolo, ovvero edificare sui suoli verdi, agricoli e boschivi, è una pratica molto deleteria, la quale provoca un danno di lungo termine sulla vita e sull’ecosistema umano e naturale.
Nei paesi industrializzati del Nord Europa si sono posti seri limiti al consumo dei suoli non urbanizzati. Legambiente Lombardia è impegnata con l’amministrazione regionale a varare una Legge lombarda in questo senso.
Venendo a casa nostra, è davvero impressionante che la Pro Patria, retrocessa per meriti di campionato, sia risorta e stia conducendo un torneo al limite dei record. Due coincidenze che non possono non destare stupore.
Gli ambientalisti e i cittadini interessati alla conservazione degli spazi ambientali non possono vedere favorevolmente il ventilato trasferimento dello Stadio Speroni ai limiti del Parco Alto Milanese. Queste le motivazioni:
– Lo Speroni è uno stadio accessibile facilmente, assai più della periferica strada tra Borsano e Castellanza. E’ vicino al Sempione e a due uscite autostradali.
– La nuova stazione FNM è a trecento metri dallo Speroni; la stazione FS-Trenitalia a ottocento. Nella crisi dei trasporti pubblici bustesi, una realtà che non chiede bus, ma permette di arrivare allo Stadio passeggiando, secondo i criteri della festa e dello svago, quale lo sport dovrebbe essere.
– Lo Speroni non è mai pieno. La costruzione di tribune provvisorie non è impresa titanica, anzi. Nel recente passato la Federazione Giuoco Calcio ha consentito deroghe a destra e manca, per piccole città e situazioni di obiettiva difficoltà tecnica.
– Busto Arsizio non ha più bisogno delle piste di atletica dello Speroni. E’ stato fatto a Firenze, con il Franchi per i Mondiali del 1990. Si è intervenuti costruendo tribune aggiuntive sulle corsie, e avvicinando gli spettatori al gioco in campo.
– Lo Stadio Speroni è in un territorio periferico ma vicino a tre comuni, ossia un bacino potenziale di pubblico migliore. Non vicino ad una clinica del sistema sanitario regionale.
– La collocazione prevista dalla nuova dirigenza della Pro Patria è su suoli agricoli e boschivi, filtro fondamentale per la qualità dell’aria e dell’ambiente dei quartieri limitrofi e fonte di reddito per le imprese dei coltivatori.
Invito pertanto il Sindaco Farioli affinché si spenda per la ricostruzione dello Speroni attuale, per portarlo a livelli di funzionalità adeguati. Invito le forze politiche cittadine e quelle locali a mettere in atto le buone pratiche urbanistiche, in primo luogo la tutela dei suoli agricoli e boschivi, consentendole sui suoli ex-industriali e sulle aree dismesse, prima dell’approvazione dei PGT, lungi dal venire approvati.
Invito i cittadini e le società sportive a manifestare la loro contrarietà alla devastazione che si compierebbe sulla natura del viale Gabardi, con notevoli aggravi per la qualità della vita e per l’impiego di fondi pubblici. Lo sport non è solo calcio, il tifo è una forma di sport: più sport, più vita.
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