Alitalia-Lufthansa, i giochi non sono fatti

La partita con i franco-olandesi sembrava chiusa: nessun incontro con i tedeschi, ma parte l'asta per il partner internazionale

Malpensa-Alitalia, la "crisi" continua. Per Alitalia continua il derby europeo tra AirFrance-Klm e Lufthansa. Quando infatti sembrava chiusa la partita con i franco-olandesi, i vertici di Alitalia continuano a discutere con quelli della compagnia tedesca: nessun incontro ufficiale, ma sembra scontato che Lufthansa rilancerà l’offerta per entrare nel capitale del nuovo vettore tricolore. Da più parti si alzano le grida in favore di Lufthansa, considerata dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, dal sindaco di Milano Letizia Moratti e da buona parte della Lega Nord la soluzione migliore per la compagnia di bandiera e soprattutto per lo scalo di Malpensa, ulteriormente penalizzato dalle nuove strategie di un’Alitalia legata a filo doppio con i transalpini. I leaders del Carroccio si ritrovano in via Bellerio a Milano (invitata anche la Moratti) per discutere della strategia in sostegno dell’aeroporto della brughiera. Difficile che l’offerta tedesca pareggi quella francese (300 milioni di euro di investimento, pari al 25 per cento della compagnia), senza contare il fatto che per passare con Lufthansa (capofila di un’alleanza internazionale diversa da quella di cui fanno parte Alitalia e airFrance) Alitalia dovrebbe pagare una salatissima multa: probabile comunque che si scateni un’asta tra francesi e olandesi.


Anche il Partito Democratico si muove: il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati accusa le lobby milanesi e romane, chiede a gran voce la liberalizzazione degli slot e la ridefinizione degli accordi bilaterali e ha organizzato il “Malpensa dayper il prossimo 8 gennaio, manifestazione-convegno aperto a tutti alla quale parteciperanno anche associazioni di categoria e i sindacati. Da Varese arriva la richiesta dei consiglieri provinciali del Pd, critici con il presidente Dario Galli e con l’amministrazione tutta, per un’assemblea aperta a Villa Recalcati sul tema Malpensa senza “arroccamenti su posizioni difensive fuori luogo in un momento di crisi come questo”. Anche Assolombarda torna a farsi sentire affermando di "ritenere assolutamente necessario che venga garantita e sviluppata la connettività aerea del nostro territorio, a maggior ragione in vista dell’Expo 2015".

 

 

In aeroporto intanto la situazione è sempre più effervescente. Il comparto maggiormente in sofferenza è quello del cargo merci: con la partenza del nuovo network (il prossimo 13 gennaio), Alitalia infatti taglierà completamente i voli da Malpensa, mettendo in seria crisi numerosi lavoratori e le aziende dell’indotto. A rischio, secondo i sindacati, ci sarebbero almeno 500 persone, 150 delle quali lavoratori di Alha società il cui traffico era assorbito per il 70 per cento da Alitalia e che ora si trova senza un vettore di riferimento e costretta a licenziare: il 7 gennaio prossimo dalle 8 alle 12.30 Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sdl manifesteranno prima a Cargo City e poi in aeroporto al T1 passando dalla nuova palazzina dell’Enac. Alla protesta hanno aderito l’onorevole leghista Marco Reguzzoni, gli esponenti del Pd lombardo Maurizio Martina, Carlo Porcari, Alessandro Alfieri, Daniele Marantelli, Emanuale Fiano, Paolo Rossi e Luigi Vimercati oltre allo stesso Filippo Penati.

 


L’onorevole del Pd Daniele Marantelli si è recato lunedì 5 gennaio allo scalo merci, dove ha portato la propria solidarietà ai lavoratori a rischio. I sindacati attendono lo sviluppo della sitazione: «A prescindere da AirFrance o Lufthansa – dice Ezio Colombo della Filt Cgil -, a noi interessa che gli slot siano liberalizzati e che i patti bilaterali vengano tolti. Non è pensabile che Malpensa resti in ostaggio di Alitalia: la politica deve fare passi concreti, non servono più gli slogan». La situazione è in continua evoluzione. Alitalia e Sea, società che gestisce gli scali milanesi, sono in trattative per la gestione dei servizi in aeroporto: «Se non dovessero andare a buon fine – prosegue Colombo -, Sea Handling (la branca della società che si occupa dei servizi in aeroporto, ndr) sarebbe a rischio e a caduta tutto il resto. Noi metteremo in campo iniziative diverse per farci sentire. Alitalia è un privato e può scegliere AirFrance o Lufthansa. A noi interessa che si investa su Malpensa: a febbraio arriva Lufthansa, con gli slot liberi e la fine degli accordi bilaterali si potrebbero fare passi importanti per la ripresa di Malpensa, ma tutti devono remare dalla stessa parte».

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Pubblicato il 05 Gennaio 2009
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