Maurizio Montagna fotografa Minoletti e la città si fa bella!

Intervista al fotografo che ha svelato con il suo obbiettivo gli edifici dell’architetto razionalista. La mostra è ospitata dalla Gam

Lo spazio urbano lo affascina da sempre. Non è un architetto e il suo approccio non è scientifico. Maurizio Montagna interpreta lo spazio urbano con il suo obbiettivo fotografico, guarda e riguarda quei luoghi con il filtro della sua personalissima arte. Il suo ultimo e impegnativo lavoro lo ha coinvolto in un preciso studio iconografico sulla figura dell’architetto Giulio Minoletti per il progetto espositivo promosso dal Comune di Gallarate e Busto Arsizio  La città si fa bella”.

 

Due mesi di riprese degli edifici più importanti dell’architetto razionalista tra Gallarate e Milano e un lungo lavoro di produzione per sviluppare la mostra “Giulio Minoletti. Visione Urbane di Maurizio Montagna” in corso alla Civica Galleria di Gallarate dal 17 gennaio. Visioni appunto, capaci di cogliere un altro sguardo sulla città.

 

 

 

Come è stato il tuo approccio a questo lavoro?

 

Da diversi anni il mio approccio fotografico ha una forte aderenza allo spazio urbano. Questo progetto quindi mi ha interessato perché in qualche modo prosegue il mio lavoro.

 

 

 

Conoscevi l’architettura di Giulio Minoletti?

 

Non conoscevo ma frequentavo abitualmente. Come molti sono passato mille volte alla Stazione Garibaldi senza sapere l’autore di quella struttura. La prima vera difficoltà è stata quindi cambiare prospettiva di veduta e far diventare quei luoghi oggetto di studio. Trovare una cifra stilistica vicino al mio lavoro.

 

 

 

Quale elemento ti ha più affascinato del lavoro di Minoletti?

 

I suoi spazi frontali e netti, la sua architettura così razionalista si avvicinavano molto al mio modo di rappresentare la realtà. Il suo sviluppo architettonico si presta inoltre a lavori in serie, che più volte ho trovato la soluzione migliore per il mio lavoro. Inoltre il suo cromatismo si avvicina molto alla mia cifra tonale.

 

 

 

Quale la maggiore difficoltà?

 

Sicuramente la gabbia stretta in cui sono stato obbligato a lavorare. Ovvero i luoghi definiti, in alcuni casi spazi interni di palazzi e abitazioni.

 

 

 

Tu fotografi spazi urbani, che per loro natura sono tra i più frequentati dalle persone, ma nelle tue foto l’elemento umano tende a scomparire. Perché?

 

Per scelta, anche nei lavori precedenti, la figura umana non è mai stata indispensabile. Non esclusa a priori ma essa doveva essere funzionale all’immagine. Inoltre la mia tecnica fotografica che lavora con il banco ottico che ha bisogno di una lunga esposizione rende difficile cogliere in modo nitido le persone. Spesso la presenza di persone diventa un immagine mossa. In questa fase del mio lavoro, inoltre tendo a togliere il più possibile, scelta che mi ha portato a prediligere anche l’assenza  del colore per una tonalità in bianco e nero.

 

 

 

La città si fa bella

Giulio Minoletti. Visioni urbane di Maurizio Montagna

17 gennaio – 22 febbraio 2009

Inaugurazione sabato 17 gennaio, ore 18.30

Mostra a cura di Katia Accossato e Luigi Trentin

Visita guidata alla mostra Domenica 18 gennaio 2009, ore 16.30

GAM – Civica Galleria d’Arte Moderna

viale Milano 21, 21013 Gallarate VA

tel: 0331.791266

www.gam.gallarate.va.it

Orari: da martedì a domenica 10.00-12.20 e 14.30-18.20

Ingresso gratuito

Visite guidate gratuite su prenotazione al numero 0331.791266

 

 

 

 

 

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17 gennaio – 15 marzo 2009

Inaugurazione venedì 16 gennaio 2009, ore 18.30

A cura di Giulia Gambassi Pensa e Claudio Scillieri

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Pubblicato il 15 Gennaio 2009
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