L’alta tensione amica dell’ambiente
Firmato l'accordo tra Terna e Wwf per ridurre l'impatto degli elettrodotti su aree ambientale delicate. In provincia di Varese riguarderà il Parco dei Fontanili
Anche la rete elettrica si scopre attenta all’ambiente: Flavio Cattaneo ed Enzo Venini, rispettivamente Amministratore Delegato di Terna e Presidente WWF Italia, hanno firmato martedì 14 aprile a Roma un importante accordo per garantire il massimo dell’attenzione ambientale nei piani di sviluppo della rete elettrica. Si tratta del primo protocollo d’intesa firmato in Italia tra il Wwf e un’azienda leader nelle grandi infrastrutture del Paese finalizzato a uno sviluppo sostenibile della rete con particolare riguardo alla riduzione dell’impatto ambientale delle grandi linee elettriche di trasmissione ed alla tutela della biodiversità. Tra le aree interessate dall’accordo c’è anche il Parco dei Fontanili, oasi Wwf estesa nei territori comunali di Gallarate, Besnate e Cavaria con Premezzo e caratterizzata dal passaggio di un elettrodotto.
Gli elettrodotti non sono esattamente un elemento facile da inserire nel paesaggio: i grandi tralicci d’acciaio sono ben visibili a chiunque, così come gli ampi corridoi disboscati che attraversano i boschi. Gli obiettivi principali dell’accordo sono dunque la maggiore integrazione dei criteri ambientali nella fase di pianificazione dello sviluppo della rete elettrica nazionale e l’armonizzazione di tali attività con la strategia di conservazione ecoregionale promossa dal Wwf. Ridurre l’impatto e mitigare gli effetti sugli ecosistemi, mettendo d’accordo sviluppo e tutela dell’ambiente.
L’accordo, della durata di 3 anni, prevede la definizione condivisa di uno specifico piano di azioni per la sostenibilità dello sviluppo della rete elettrica nelle oasi del WWF con l’obiettivo di minimizzarne l’impatto ambientale.
Tra le azioni in grado di ridurre gli effetti negativi delle linee elettriche esistenti, previste dalle linee guida, vi sono il ripristino della continuità della vegetazione al di sotto delle linee elettriche (evitando l’effetto-deserto sottostante i tralicci), l’adozione di soluzioni tecniche per la tutela dell’avifauna, la riqualificazione e il recupero naturalistico di terreni, la verifica tecnica ed economica della modifica dei tracciati e dei caratteri tecnici delle strutture, il recupero dei siti abbandonati per ridurre la frammentazione dell’unità di paesaggio e delle reti ecologiche. Il protocollo prevede infine l’avvio di un percorso di collaborazione a livello istituzionale finalizzato alla ricerca di una convergenza nell’analisi delle normative in ambito territoriale, ambientale e energetico.
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